
Torgiano, 16 febbraio 2021 – Il Nucleo specializzato dei Carabinieri Forestale operante in Umbria smantella un’organizzazione ben radicata nel territorio umbro dedita alla vendita illegale di uccelli da richiamo. Ai responsabili è stata contestata la pratica illegale dell’uccellaggione, espressamente vietata dalla legge sulla caccia, che consiste nell’intrappolare e catturare in natura uccelli idonei alla vendita come richiami vivi, particolarmente ricercati per la caccia da appostamento. Il filone delle indagini è partito da un controllo effettuato presso un allevatore di Torgiano (PG); da subito sono emerse contraffazioni degli anelli identificativi apposti sulle zampe degli uccelli sia per dimensione, forma e la non corrispondenza degli anelli con l’età degli esemplari e con i disciplinari stabiliti dal Foi (Federazione Italiana Ornicoltori).
Il controllo è stato effettuato congiuntamente agli esperti ornitologici dell’Ispra e ai servizi veterinari competenti e da subito, venivano configurati ipotesi di svariati reati previsti dal codice penale. Nelle voliere del punto vendita venivano rinvenuti circa 130 uccelli di specie allodola, tordo sassello, cesene e merlo con anelli identificativi contraffatti. Terminato il controllo del punto vendita l’attenzione dei militari si è spostata alle voliere dell’allevamento dove si rinvenivano delle stesse specie altri 900 uccelli invece privi di marcaggio. I militari provvedevano anche al sequestro di tutta l’attrezzatura utilizzata; pinze, siringhe, presse di precisione per la contraffazione e medicinali somministrati presumibilmente per migliorare le prestazioni canore. Con le indagini i Forestali riuscivano a risalire al luogo dove gli uccelli venivano catturati in natura nel comune di San Venanzo.
In una boscaglia si rinvenivano diversi siti di cattura per un totale di 6 reti e 23 gabbiette; all’arrivo dei militari le reti venivano rinvenute pienamente attive e gli uccelli imprigionati (un tordo sassello e un picchio rosso minore, specie particolarmente protetta dalla legge 157/1992) venivano immediatamente liberati. Oltre alle reti e ai richiami vivi, sono stati sottoposti a sequestro i richiami acustici e altro materiale usato per l’attivita’ illecita.
Ai responsabili, tre soggetti oltre al proprietario del punto vendita di Torgiano, venivano contestati i reati per: furto venatorio aggravato, uccellagione, contraffazione ed uso di pubblici sigilli, tentata frode nel commercio e ricettazione di avifauna. Grazie all’intervento del medico veterinario della usl, venivano verificate le condizioni di salute e l’idoneita’ al volo dell’avifauna rinvenuta. Gli uccelli privi di anello e idonei al volo sono stati rimessi subito in liberta’ mentre gli esemplari feriti sono stati affidati al centro recupero animali selvatici dei Carabinieri Forestale di Formichella (San Venanzo).
(14)