Per costruire un Turismo di qualità per tutti  occorre tutelare i consumatori, contrastare il lavoro in nero, avere  strutture censite e a norma

Perugia, 9 gennaio 2023 – Lo dicono i dati ufficiali e lo gridano a gran voce anche molti sindacati di categoria del turismo, “L’ospitalità pirata in Umbria è come se cancellasse 300.000 turisti l’anno, come se rubasse un milione di presenze ufficiali, che tradotto in termini economici significa tra i 15 e i 20 milioni di euro l’anno. Contributi in termini di tasse, occupazione legale che possono essere reimmessi nell’economia sana della Regione”.

“A questo punto siamo di fronte ad un bivio. Possiamo decidere di mettere la testa sotto la sabbia, far finta di nulla e continuare ad agire come se nulla fosse” spiega il consigliere regionale e presidente del Gruppo misto “Gente libera”.

Il consigliere regionale del Pd, Vincenzo Bianconi, ha depositato una mozione chiedendo l’attivazione entro la prossima stagione estiva di un Codice identificativo regionale per tutte le strutture ricettive con finalità turistiche, in attuazione della normativa nazionale esistente.

“Per un Turismo di qualità per tutti, sicuro, trasparente, solidale e rispettoso della legalità”. Un Percorso questo che, prima di noi – si legge nel testo -hanno già intrapreso alcune Regioni da Nord a Sud, come ad esempio l’Emilia Romagna, la Campania, la Sicilia.

“Nell’Atto chiedo che l’Umbria faccia un passo in avanti, consapevole del ruolo che il comparto del Turismo ha per il benessere della Regione creando un sistema regionale umbro di codice identificativo delle strutture ricettive e immobili destinati a locazioni brevi”.
Quest’ultimo, se supportato da un’adeguata attività di controllo, favorirebbe di molto la qualità dell’offerta turistica, generando molteplici importanti benefici:
1. tutelare i consumatori, che risiederebbero sempre in strutture censite e a norma;
2. favorire la leale concorrenza tra gli operatori del settore;
3. aumentare la sicurezza per le comunità locali, attraverso un più puntuale e verificabile adempimento degli obblighi di registrazione degli alloggiati e quindi della pubblica sicurezza;
4. contrastare il lavoro in nero;
5. combattere l’evasione fiscale contribuendo così anche ai costi delle amministrazioni locali e regionali.

Un codice identificativo che con facilità e chiarezza evidenzi, oltre al titolare della licenza/attività anche la tipologia di offerta ricettiva autorizzata ed il Comune dove l’attività viene esercitata, eliminerebbe una volta per tutti le incertezze tra gli operatori del settore, favorirebbe il controllo da parte delle autorità preposte, oltre a garantire da una fonte istituzionale, quindi certificata, la possibilità di verifica da parte dei consumatori finali e delle comunità locali sulla titolarità e regolarità del profilo e quindi degli standard ed obblighi che devono essere rispettati dai diversi fornitori di ricettività in base all’autorizzazione/licenza di cui sono in possesso.

Nell’impegno formale chiedo alla Giunta
1. di emanare una specifica normativa regionale di attuazione dell’articolo 13-quater comma 4 del decreto legge 30 aprile 2019 n. 34 e del decreto 29 settembre 2021 n. 161 in materia di codice identificativo unico delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi, prevedendo la creazione di un codice compatibile con gli standard nazionali, in grado di identificare le diverse tipologie di ricettività turistica autorizzate dalla normativa regionale vigente;
2. di  integrare tale sistema di codice identificativo unico, con i sistemi regionali esistenti e futuri, al fine di supportare operatori ed utenti vari, attraverso la creazione di banche dati certificate, informatizzate e consultabili liberamente, dove poter effettuare segnalazioni e recensioni  certificate, ed eventuali altre azioni  finalizzate a favorire legalità, sicurezza, trasparenza, leale concorrenza ed ulteriore qualità dei servizi turistici offerti in Umbria.

“Non solo slogan o campagne di comunicazione – conclude Bianconi – Serve che veramente si mettano in pratica una serie di azioni per delineare una strategia precisa: quella di considerare il turismo settore chiave per la ripresa e ripartenza economica di una Regione dopo un decennio difficile costellato da eventi avversi. Se si vuole puntare sulla costruzione di un turismo solido, credibile, certificato e di qualità per tutti la legalità, chiarezza e trasparenza ne rappresentano un connotato essenziale. Il codice identificativo se adottato e poi ben utilizzato va in questa direzione.”

 

(716)

Share Button