Questo giorno è monito prima ancora che festa! I dipendenti sono stati tutelati dal blocco dei licenziamenti mentre i precari e liberi professionisti sono duramente colpiti. Per i giovani, il nostro capitale umano, la possibilità di un’attività stabile è una chimera. È un grave spreco di valore umano ed economico.

La diffusione della povertà fra i lavoratori e fra le loro famiglie è da ricondursi a vari fattori: non solo alla crisi economica ma anche al minor numero di ore lavorate, alla precarietà dell’occupazione, all’impiego di manodopera poco qualificata, specie nelle piccole imprese, come d’altra parte alle scelte di aziende dotate di forte potere di mercato che decidono di scaricare il contenimento dei costi soprattutto sui salari dei lavoratori.

L’occupazione dev’essere una priorità del governo e degli imprenditori, perché è sciocco e senza futuro un Paese dove gli adulti non sentono l’urgenza etica di far spazio ai loro giovani.

 

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