
Foligno, 13 sett. 2023 – Venerdì 15 settembre, alle ore 19, resso la sede dell’Ente Giostra della Quintana sita in palazzo Candiotti, sarà presentato il nuovo abito della Madrina dell’Ente, realizzato dal Laboratorio della Sartoria di Stefania Menghini (nella foto).

Interveranno Stefania Meghini, il Presidente dell’Ente Giostra della Quintana Domenico Metelli e il Presidente della Commissione Artistica Simone Agostini. L’ abito è stato realizzato seguendo i canoni della Moda Italiana della fine del XVI sec. Il tessuto utilizzato riproduce il classico motivo del cardo fiorito su base scura intrecciato con fili dorati a formare così un colore bronzeo.
Il corpetto ha il tableau centrale ricamato a mano, come anche il centrale della gonna. I ricami sono realizzati in jais ,perle e pietre dure. Le contromaniche con forma ” a banana” , foderate in seta, sono impreziosite da decora zioni in pietre dure e perle.
Ampia gorgiera aperta in pizzo oro a reticella , e con lo stesso pizzo sono realizzati i polsi e il fazzoletto.
I gioielli che completano l’abito so no: alto diadema ricamato a mano, collana di perle con gioiello centrale, orecchini e <:!nello con carneo e un ricco cintiglio in perle e pietre dèl sole ad ornare la linea del corpetto.
Stefania Menghini così scrive sulla rivista ECO, dedicata al costume, la sua attività conosciuta in tutta l’Umbria e anche fuori i confini regionali.
“Raccontare il proprio lavoro insieme al percorso professionale intrapreso fino ad oggi non Ë facile ma potrebbe risultare affascinante. Partirei da alcuni pilastri fondamentali: passione, studio continuo, sacrificio e onestà intellettuale.
Ho sempre respirato aria di sartoria; entrambi i miei genitori erano sarti nel piccolo borgo di Bevagna dove sono nata e cresciuta. Il mio desiderio, sin da bambina, era quello di poter cucire a macchina (all’epoca solo a pedale) ma era severamente vietato ai bambini. Appena mi regalavano delle bambole il mio intento era quello di rinnovarle cucendo per loro un abito nuovo.
Il mio percorso formativo è stato inizialmente da autodidatta ma poi ho subito capito che se volevo intraprendere questo lavoro seriamente, avrei avuto bisogno di esperienze formative. Ho iniziato così a seguire stage con grandi costumisti in sartorie di rilievo a Roma. Con il passare del tempo, mentre cresceva in me l’amore per questo lavoro mio padre, grande artigiano, mi scoraggiava ricordandomi che lui lavorava fino a notte, nei fine settimana, la domenica e festivi; chiaramente non l’ho ascoltato e puntualmente anche per me non ci sono orari o feste ma solo date di consegna.
Il mio piccolo laboratorio, in attività da quasi quaranta anni è animato dal desiderio di qualità e dallo studio intenso.
Non amo essere chiamata costumista, infatti non ho questa qualifica, ma “artigiana“ che lavora attentamente con le mani. Per me la ricerca dei tessuti pi˘ adatti alla confezione di un abito e di tutti gli altri componenti è fondamentale; usare tutti i materiali di qualità, fare una ricerca ìossessivaî dei dettagli a volte potrebbe risultare eccessiva e dispendiosa, ma in realt‡ alla lunga si rivela la scelta più giusta perchè è quella più curata“.
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