I sindaci costretti a fare gli esattori. L’amministrazione comunale unica in Auri a votare contro la decisione di innalzare gli importi
ASSISI, 27 luglio 2024 – Sono arrivati in questi giorni nelle case dei cittadini di Assisi gli avvisi relativi alle tariffe della Tari (tassa rifiuti 2024) che si potrà pagare in un’unica soluzione o in tre rate le cui scadenze sono fissate al 1° luglio, al 30 settembre e al 2 dicembre.
Gli aumenti inseriti nelle bollette sono stati stabiliti dall’Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico) regionale che ha recepito le direttive dell’Arera nazionale (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).
Come affermato anche da altri sindaci nei mesi scorsi “ormai siamo costretti a fare gli esattori in quanto l’aumento della Tari dipende da un nuovo sistema di calcolo che esautora i comuni da ogni potere di intervento sui piani finanziari del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.
Prima della riforma, infatti, il costo del servizio veniva fissato preventivamente in base ad una negoziazione tra Comune e gestore secondo quanto previsto dal contratto. Gli enti locali, quindi, erano in grado di incidere sulle tariffe e calmierarle, anche modulando e rendendo più efficiente il servizio.
Oggi, invece il costo della Tari viene determinato a consuntivo sulla base dei costi sostenuti dal gestore secondo i parametri fissati da Arera, l’autorità di regolazione per l’energia ed i rifiuti. Al comune spetta solo il ruolo di riscuotere la tariffa dai cittadini secondo ciò che altri hanno deciso. Non c’è margine di intervento: i Comuni sono obbligati ad approvare i Piani finanziari in consiglio comunale per pagare il conto e non creare buchi nel bilancio dei quali, per altro, sarebbe chiamata a rispondere l’amministrazione comunale.
L’amministrazione comunale di Assisi fa presente che “pur avendo votato contro questo ennesimo e ingiusto aumento, e siamo stati l’unico Comune a farlo, non è possibile opporsi alle decisioni assunte dalle Autorità regionale e nazionale”.
In sostanza gli aumenti delle bollette vanno a coprire integralmente i costi sostenuti dall’impresa privata che gestisce il servizio rifiuti ad Assisi, tali costi che vengono validati dall’Auri su un sistema deciso dall’agenzia nazionale Arera.
Purtroppo quest’anno le maggiorazioni dei costi sono state rese note soltanto nel mese di aprile, ciò non ha permesso al Comune di Assisi di stabilire nel bilancio di previsione un eventuale bonus per le categorie più fragili in termini di Isee.
L’amministrazione di Assisi ha rateizzato gli importi in tre rate per consentire agli utenti un pagamento dilazionato.
“Come più volte ribadito in sede Auri la città di Assisi, che accoglie ogni anno milioni di turisti, – è spiegato in una nota dell’amministrazione – avrebbe necessità di regolamentare la propria Tari in modo da poter tener conto di questa peculiarità, unitamente al fatto di voler mantenere la città pulita e in ordine insieme a una sempre più elevata percentuale di raccolta differenziata. I cittadini si adoperano tantissimo in tal senso, così come la società privata che gestisce il servizio in appalto, ma non è più comprensibile come non si tenga conto della particolarità di Assisi nel piano regionale dei rifiuti. In vista della scadenza dell’appalto sulla gestione regionale dei rifiuti siamo intenzionati a far valere le nostre istanze in ogni sede amministrativa e legale”.
Qualora la Tari venga pagata oltre la scadenza del luglio giova ricordare che questo non dà luogo a sanzioni in quanto trattasi di avviso bonario per il quale non sono previsti interessi di mora o sanzioni se pagato entro l’anno di riferimento.
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