Dall’inviato GILBERTO SCALABRINI
Foligno, 2 nov. 2024 – Nei suoi quadri esposti nella galleria di piazza San Francesco, l’universo femminile di Antonietta Innocenzi incanta e coinvolge, rivelando corpi di donne nudi, rappresentati nella loro totalità o in dettagli affascinanti, seduti o sdraiati, senza alcun immarazzo. Le sue pennellate trasmettono a queste ‘creature’ una dignità straordinaria, elevando la loro bellezza a un livello che va oltre l’estetica, abbracciando una profondità interiore.
La purezza del suo tratto si riflette in opere che pulsano di curiosità intellettuale, un cammino artistico che segna una vita dedicata all’arte. Nata a Foligno 87 anni fa, Antonietta Innocenti si è diplomata giovanissima all’Accademia di Belle Arti di Perugia, dando inizio a un viaggio espressivo che coinvolge a affascina.
Nelle sue tele, le donne si presentano con forme morbide, i seni generosamente esposti e i volti che oscillano tra l’inclinazione e il mistero, incarnando una forza procreatrice che turba le convenzioni di chi osserva. Questi corpi, fisici e psicologici, si intrecciano in una danza di emozioni, richiamando quell’armonia tra corpo e pensiero che non dovrebbe mai perdersi. Nelle sue opere più recenti, l’astrazione ricercata diventa una celebrazione della femminilità, più corporea e consapevole.
“Nelle mie opere – afferma Antonietta – la figura femminile è così forte da non avere bisogno di maschere, libera di provare emozioni e di rischiare la felicità”.
Nelle figure femminili, l’universo della donna si rivela non solo come un soggetto da osservare, ma come una fonte di interrogativi profondi, conferendo a queste ‘creature’ un senso di dignità e bellezza che trascende l’estetica, raggiungendo il cuore stesso dell’essere.
Philippe Daverio, nell’elegante catalogo che raccoglie le sue creazioni, ha sottolineato una peculiare inclinazione alla conversione: “In questa vasta produzione convivono e dialogano lavori di discipline diverse, opere ponderate e giochi ironici”.
E’ vero! La maestria di Antonietta Innocenti nell’arte è palpabile: non si limita all’olio su tela, ma abbraccia disegni in bianco e nero, acquarelli, manifesti cinematografici, disegni umoristici, ceramiche e bozzetti di vetrate. La sua pittura è luminosa, avvolgente, seducente e misteriosa, quasi fosse un riflesso onirico ed esistenziale al tempo stesso.
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