Spoleto, 23 nov. 2024 – Ancora un episodio di violenza al carcere di Spoleto, dove ieri sera un detenuto del circuito di media sicurezza ha cercato di sottrarre le chiavi all’agente di custodia per provocare uno scontro fisico con un altro compagno di detenzione. L’azione del detenuto è stata prontamente fermata grazie all’intervento tempestivo dell’agente, che, supportato dal collega di servizio, ha evitato che l’aggressione potesse concretizzarsi.
A darne notizia è Fabrizio Bonino, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) per l’Umbria, che esprime solidarietà agli agenti coinvolti nell’incidente, ma al contempo denuncia la gravità della situazione. Durante il tentativo di contenimento, l’agente ha riportato la frattura di una costola, un infortunio certificato dal pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto con una prognosi di venti giorni.
“Nonostante la prontezza e la professionalità dimostrata dai colleghi, ci troviamo ancora una volta a fronteggiare la totale indifferenza del Provveditorato di Firenze, che ha ignorato le ripetute richieste di trasferimento del detenuto, noto per i suoi comportamenti violenti”, sottolinea Bonino. Il sindacalista denuncia inoltre l’incapacità della direzione penitenziaria di gestire situazioni critiche, in un contesto che sembra sempre più fuori controllo.
“La gestione del sistema penitenziario in Umbria è un fallimento sotto ogni aspetto”, afferma Bonino. “Questo detenuto, con un lungo curriculum di atti violenti, sarà probabilmente trasferito, ma il rischio è che venga spostato da un carcere all’altro, continuando a mettere in pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico. Questo è il risultato di una politica fallimentare, che continua a ignorare i problemi reali del nostro sistema penitenziario.”
Il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, interviene a sostegno della denuncia: “Quanto accaduto a Spoleto è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che testimoniano un sistema di sicurezza penitenziaria inadeguato e pericoloso. La gestione delle carceri italiane, in particolare in Umbria, è ormai insostenibile. È ora che l’Amministrazione Penitenziaria intervenga con decisione.”
Capece ribadisce la necessità di applicare il regime dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario per i detenuti violenti, che prevede misure restrittive speciali per coloro che minano la sicurezza degli istituti. “Chiediamo che vengano create strutture adeguate a livello nazionale per detenuti particolarmente pericolosi, dove possano scontare la pena in un regime di massimo controllo”, aggiunge il leader del SAPPE, facendo appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari per un incontro urgente.
“Non possiamo più accettare che la violenza in carcere venga tollerata. È il momento di adottare misure concrete per garantire l’ordine e la sicurezza nelle nostre carceri. La ‘tolleranza zero’ deve diventare la norma per tutti quei detenuti che, anche dietro le sbarre, si sentono al di sopra delle regole”, conclude Capece.
L’appello del SAPPE è chiaro: senza interventi urgenti, la situazione nelle carceri umbre rischia di diventare insostenibile, con il personale di polizia penitenziaria sempre più esposto a rischi e aggressioni.
(14)