In occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2024 è stato creato un ponte culturale tra l’Umbria e le Comunità Italiane in Istria. Nelle città di Sissano e Pola è andato in scena un programma ricco per rappresentare la regione e le sue eccellenze 

 FOLIGNO. 27 nov. 2024  – C’è stata un po’ di Umbria in Croazia nei giorni scorsi, in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2024. Grazie alla visione e alla costante dedizione della Console Generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri, questa ricorrenza internazionale, che torna puntuale ogni anno a novembre in tutto il mondo, si è trasformata in un evento che è andato ben oltre la semplice celebrazione gastronomica, creando un ponte culturale tra l’Italia e le Comunità Italiane in Istria, una regione dove tradizioni diverse si fondono, dialogano e si valorizzano.

Il tema della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è stato “Dieta mediterranea e cucina delle radici: salute e tradizione”, un’occasione per favorire il dialogo e lo scambio culturale attraverso cibo, vino e musica.

Quest’anno la Console Palmieri ha fortemente voluto il format “Decantare”, un progetto unico che unisce musica, cibo e vino in un’esperienza sensoriale coinvolgente. Dopo vari successi internazionali, il format – ideato da Studio m_a_g_d_a, azienda umbra leader in Comunicazione e Marketing – è approdato nelle città di Sissano e Pola, il 19 e 20 novembre, guidato dalla sua ideatrice Roberta Palmioli. Il programma, ricco e ben studiato, ha rappresentato al meglio l’Umbria e le sue eccellenze in terra croata.

“Decantare – Storie di Musica e Vino” è un format innovativo che trae ispirazione dal doppio significato della parola: da un lato il processo di affinamento del vino, dall’altro l’atto di celebrare la bellezza nelle sue forme più alte, come l’arte, i prodotti della terra e la musica, intrecciando tradizione e innovazione.

Con il supporto del Consolato Generale d’Italia a Fiume, della Regione Istria, dell’Unione Italiana, quest’anno “Decantare” è diventato il fulcro di un gemellaggio culturale tra Umbria e Istria, con l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici umbri e favorire lo scambio con i produttori locali.

A Sissano, presso la locale Comunità degli Italiani, si è svolta la prima serata del format: una cena di gala curata da Enrico Di Curzio, fondatore della Di Curzio Food Lab, e il suo staff, con uno showcooking che ha visto protagonisti due chef d’eccezione. Gennaro Ferraro, rappresentante della tradizione umbra e chef del ristorante di Villa Marino, all’interno del Grand Hotel Élite di Cascia, si è confrontato con uno chef istriano, reduce dall’esperienza a Masterchef. Insieme hanno dato vita a un dialogo gastronomico affascinante, tra specialità locali come il Boscarino, per l’Istria, e un risotto al tartufo umbro, rappresentato da Nicoletta Minni, collaboratrice dell’azienda spellana “Il Tartufo di Paolo”, che per l’occasione ha incantato i partecipanti raccontando la storia di quest’azienda familiare, leader nella produzione di tartufi esportati in tutto il mondo.

I prodotti umbri serviti durante la cena di gala, tutti di altissima qualità e a km zero, provenivano dall’azienda “Di Curzio Food Lab”, specializzata nella selezione e nella rivendita dell’eccellenze della Valnerina, con sede a Cascia.

Il Consolato è stato omaggiato anche con la consegna simbolica di una bottiglia di Vernaccia di Cannara, eccellenza della Cantina Di Filippo.

La seconda serata si è svolta presso la Comunità degli Italiani di Pola, con una degustazione di prodotti locali umbri e delle migliori etichette vinicole umbre e istriane. Tra i protagonisti, la Cantina Adanti, rappresentata da Stella Bastianelli, che ha conquistato i presenti con il Sagrantino di Montefalco e il racconto della sua lunga storia.

La serata si è conclusa con il concerto di Antonio Maggio, cantautore e artista poliedrico, che ha portato in scena il suo progetto “Musica delle Radici”, raccontando come i grandi maestri del cantautorato italiano continuino a essere fonte d’ispirazione per le nuove generazioni, partendo dai capolavori del passato per arrivare a oggi e alle sue canzoni. Antonio Maggio, vincitore del Festival di Sanremo 2013 con il brano “Mi servirebbe sapere”, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla al Festival di Sanremo e il Premio Giorgio Faletti per la musica, con menzione speciale al valore letterario per la sua canzone “Amore Pop”. Impegnato anche nel sociale, ha partecipato a Sanremo 2020 con il brano “La faccia e il cuore”, manifesto contro la violenza sulle donne scritto insieme a Ermal Meta e interpretato con Gessica Notaro.

Tra i protagonisti dell’evento, Omar Di Curzio, fondatore di Di Curzio Food Lab, che insieme al padre Enrico Di Curzio (ideatore del menù della serata e supervisore dell’evento) e al fratello Diego Di Curzio ha rappresentato l’Umbria. Omar, in qualità di presidente della Consulta dei Giovani del Comune di Cascia e di Confcommercio Giovani, ha tenuto un discorso ricco di significato, portando con sé la passione e l’impegno per valorizzare il territorio e le sue eccellenze gastronomiche.

 

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