Le cooperative puntano su salute di comunità e inclusione lavorativa. Gianfranco Piombaroli, presidente di Agci e Polis: “Le cooperative sono pronte a dare il proprio contributo per lo sviluppo regionale”

PERUGIA, 17 apr. 2025 –  – Le cooperative sociali sono pronte a dare il proprio contributo per lo sviluppo dell’Umbria, con interventi che sono in larga parte a costo zero per le amministrazioni pubbliche e che possono liberare risorse da investire in nuovi servizi per i cittadini. Potenziando i servizi a domicilio, ad esempio, si possono ridurre i ricoveri impropri negli ospedali, mentre l’inclusione lavorativa produce un beneficio economico diretto in termini di minori spese per assistenza e maggiori entrate fiscali.

“Chiediamo a Regione, Anci e comuni di applicare la normativa esistente. In primo luogo la recente delibera con cui la giunta regionale ha fornito ai Comuni chiare indicazioni su come adeguare i contratti in essere con le cooperative sociali in modo da riconoscere i maggiori costi del lavoro – afferma Gianfranco Piombaroli, presidente di Agci imprese sociali Umbria e presidente di Polis società cooperativa – In secondo luogo chiediamo l’applicazione le leggi sulla disciplina dell’amministrazione condivisa e sulla qualità del lavoro e dei servizi alla persona, approvate in modo bipartisan, che hanno riconosciuto il valore e le specificità della cooperazione sociale, creando le condizioni per lo sviluppo di questa forma di impresa”.

In Umbria ci sono 224 cooperative sociali attive che impiegano novemila lavoratori (mille dei quali con disabilità o svantaggiate), di cui il 70% donne, che erogano servizi a 80.000 cittadini. Le cooperative sociali sono impegnate sia nella gestione di servizi educativi, sociali e socio sanitari, interventi a domicilio e gestione di strutture residenziali per aziani e persone con disabilità, ma anche nell’erogazione di servizi di interesse collettivo, dalla preparazione dei pasti nelle scuole alla gestione dei cimiteri, di museale o servizi di pulizie e manutenzione del verde.

Le cooperative sociali sono integrate nelle politiche pubbliche regionali e oggi possono offrire un contributo alla modernizzazione della regione, lavorando sia nell’organizzazione dei servizi di welfare che nell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e svantaggiate. Agci imprese sociali, Federsolidarietà e Legacoopsociali hanno elaborato e inviato alla giunta regionale un documento con proposte per rafforzare il welfare e potenziare la sanità territoriale, contribuire alla realizzazione di Case della Comunità e stimolare l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e svantaggiate.

 

 

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