“Mi ha lasciato andare solo dopo una promessa… speciale”

Foligno, 21 apr. 2025 – Dolore, commozione e un pizzico di tenerezza anche a Foligno, dove la notizia ha toccato il cuore di molti. Don Cristiano Antonietti, oggi parroco della storica chiesa di Santa Maria Infraportas, è legato da un filo profondo a Papa Francesco: non solo lo conosce bene, ma per anni ha avuto l’onore di essere uno dei suoi cerimonieri personali in Vaticano.

Un incarico delicato e prestigioso, che lo vedeva accanto al Pontefice nelle celebrazioni liturgiche più importanti e, in momenti particolari, anche a servizio dei cardinali. Don Cristiano operava nella sezione per gli Affari generali della Segreteria di Stato, ma la sua esperienza accanto al Santo Padre ha lasciato un segno indelebile nella sua vita.

In un’intervista rilasciata a Gilberto Scalabrini per il giornale ECO, don Cristiano ha raccontato con emozione il suo cammino:
«Sono sacerdote dal 2011, dopo un lungo percorso di formazione iniziato nel 2005 e concluso nel 2016. In questi anni ho avuto la grazia di visitare molti Paesi e svolgere vari incarichi, anche nella mia amata Foligno. L’incontro con Papa Francesco in Vaticano mi ha fatto vedere la Chiesa da una prospettiva diversa: dal centro, come luogo da cui parte il sostegno alle periferie».

Ma il momento più tenero e sorprendente del racconto arriva con un ricordo ricco di umanità. Alla domanda se fosse vero che il Papa lo aveva “liberato” dall’incarico solo dietro una promessa un po’… fuori dal comune, don Cristiano risponde con un sorriso velato di gratitudine:
«Parlo raramente delle mie esperienze passate, che custodisco nel cuore con discrezione. Il passato è la base su cui costruire il presente, senza che lo condizioni. Ma sì, è vero: nel saluto finale, Papa Francesco – con quel suo umorismo che definisce “un buon ingrediente della santità” – mi ha detto sorridendo: “Ti lascio andare solo se mi prometti che conoscerai uno per uno non solo i tuoi parrocchiani, le loro famiglie e le loro case… ma anche i nomi dei loro cani!”».

Una battuta che si è chiusa con una risata e un abbraccio affettuoso: «Poi mi ha detto che era molto contento della mia scelta. Una scelta ‘coraggiosa’, come l’ha definita lui. In quelle parole, scherzose ma profonde, c’era tutto il cuore del suo insegnamento: stare vicino alla gente, essere una Chiesa che esce, che incontra, che non aspetta dietro una porta chiusa».

E oggi, a Foligno, don Cristiano cammina davvero accanto alla sua comunità. Con discrezione, ascolto e, chissà, magari ricordandosi anche il nome di qualche cane.

 

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