
“Un Ateneo con più partecipazione, cura delle persone, delle relazioni, del territorio”
Perugia, 22 apr. 2025 – Un progetto che parte dall’ascolto di tutte le componenti della comunità universitaria, che propone un modello fondato su partecipazione, responsabilità condivisa e attenzione concreta alle persone, alle relazioni, al territorio. Un Ateneo policentrico, attento alla sostenibilità, alla ricerca e al benessere.
“Prendiamoci cura” è il titolo e il cuore del programma con cui il professor Massimiliano Marianelli si candida alla guida dell’Università degli Studi di Perugia per il sessennio 2025/2026–2030/2031. La presentazione ufficiale, che si è tenuta nell’Aula Magna del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia, ha visto la partecipazione di corpose rappresentanze di tutti i quattordici Dipartimenti dell’Ateneo e di diversi Direttori.
Del resto, si è trattato di un appuntamento molto atteso, frutto di mesi di ascolto attivo e dialogo. “Ho incontrato colleghe, colleghi, studenti, studentesse, dottorandi, dottorande e personale tecnico amministrativo, bibliotecario e CEL – ha affermato Marianelli – per ascoltare, comprendere a fondo le loro esigenze, costruire insieme una proposta concreta: proposta che, infine, ho rivisto con un gruppo di lavoro composto da ricercatrici e ricercatori espressione di tutti i dipartimenti dell’Ateneo”.
La presentazione è stata volutamente organizzata nel Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, un luogo simbolico che rappresenta la dimensione quotidiana dell’impegno accademico di Marianelli. Una scelta non solo affettiva, ma anche politica: “I dipartimenti devono tornare al centro della vita dell’Ateneo. Credo in un modello basato sulla sussidiarietà, in cui il Rettorato e le strutture centrali operino al servizio della crescita e della valorizzazione delle realtà dipartimentali, in un rapporto di fiducia reciproca”.
Una visione dunque inclusiva, quella da lui tracciata, che mette al centro la persona, le relazioni, la comunità accademica. Cura come accoglienza, accompagnamento, responsabilità condivisa. “Solo da una rete solida di relazioni – ha sottolineato Marianelli – può nascere un Ateneo capace di affrontare le sfide del presente e del futuro”. Un metodo basato su tre principi: ascolto, partecipazione e programmazione condivisa, accompagnati da parole chiave che orientano l’azione e definiscono l’identità dell’Ateneo: comunità, ricerca, ambiente, accoglienza, pace.
“Da un Bilancio preventivo, partecipato e di programmazione, la condivisione di scelte per la crescita dell’Ateneo: primaria l’attenzione agli spazi (manutenzioni urgenti-ordinarie e straordinarie) e al reclutamento: gli spazi servono per le persone. Occorre quindi pensare ad un piano di efficientamento energetico: tale progetto, già ipotizzato per le manutenzioni con il coinvolgimento di docenti e uffici tecnici, consentirebbe non solo di ottenere un risparmio significativo sui costi energetici, di migliorare l’ambiente di lavoro, ma porterebbe anche economie per valorizzare il personale tecnico amministrativo, bibliotecario e Cel”.
Pari opportunità. Una parte importante del programma riguarda le politiche per la parità di genere. I numeri parlano chiaro: solo il 26% delle donne accede oggi ai ruoli apicali, nonostante l’altissimo livello di formazione. Marianelli rileva che, oltre le “quote rosa”, che sono soluzioni transitorie, servono azioni concrete e strutturate: più spazio nelle deleghe rettorali, valorizzazione delle competenze, e interventi per contrastare le disuguaglianze di accesso e carriera.
Centralità degli studenti e diritto allo studio. Grande attenzione è rivolta anche alle studentesse e agli studenti “il centro della nostra Università, ma che oggi si trovano ad affrontare fragilità nuove”. Il programma prevede il rafforzamento del diritto allo studio attraverso l’estensione della no-tax area e l’introduzione di una low-tax area per i redditi medi (30.000–50.000 euro), oltre a servizi per i trasporti (in particolare convenzioni che consentano di raggiungere la nostra regione: centrale accordo con Trenitalia).
Saranno potenziati l’orientamento e i percorsi di supporto per gli studenti, con una particolare attenzione al welfare esteso anche ai dipendenti attraverso l’istituzione di sportelli anti-violenza e servizi psicologici, al fine di promuovere il benessere dell’intera comunità universitaria. Parallelamente, ci sarà un chiaro impegno a migliorare la qualità della didattica, a valorizzare la formazione post-lauream e il job placement, e a garantire una rappresentanza efficace dei dottorandi negli organi di governo.
Il mondo di Medicina. paradigma di una rinascita dell’umano: la Cura della Persona, al centro di tale rinascita. “La volontà è di concludere rapidamente la Convenzione con la Regione – rileva Marianelli-: un tema su cui si discute da troppo tempo. Ritengo che per raggiungere questo obiettivo sia prioritaria una questione di metodo: rafforzare il Collegio dei Clinici e ripensare l’organizzazione dipartimentale, che dovrà essere coordinata da un Clinico e valorizzare diverse competenze.
Occorre quindi valorizzare tutte le discipline del settore e avviare un percorso per la creazione di un IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) centrato sul tema delle fragilità (oncologiche, cronico-degenerative e sociali). Il presente e il futuro della medicina universitaria dipendono dalla nostra capacità di riaffermarne l’identità, nella didattica, nella ricerca e nella terza missione, come volano strategico per lo sviluppo dell’Università degli Studi di Perugia e dell’intera Regione: Una identità forte di medicina che può essere al centro di una rinascita, come modello di integrazione tra scienza, tecnica e umanesimo”.
Ricerca e innovazione. Sul fronte della ricerca punta al potenziamento di quella di base, prima di tutto, e applicata, riorganizzando gli uffici: una progettualità vincente per attrarre fondi e creare eccellenze. Investire sul reclutamento con criteri, condivisi, di Ateneo: nuovi Ricercatori e Professori Ordinari. Porre attenzione alla realtà dell’Intelligenza Artificiale, da orientare per la crescita dell’umano. Organizzazione e amministrazione semplici che rispondano per quanto possibile al principio di sussidiarietà, nel quotidiano, facilitando il lavoro dei Dipartimenti.
Marianelli propone un Teaching & Learning Center (TLC) per la formazione continua del personale e un forte impulso all’internazionalizzazione con doppie lauree, diplomi europei ed Erasmus Mundus. “Occorre seguire il passaggio Da “Erasmus+ 2021/2027” al nuovo programma 2028/2034: dobbiamo essere pronti e rinnovare il proprio impegno: tra tutti potenziamento alleanza tra Atenei Europei (Arthemis) e potenziamento del Centro Linguistico di Ateneo. Una attenzione speciale ai collaboratori linguistici e alla loro valorizzazione del personale coinvolto. Intendiamo, quindi, lavorare per la creazione di un College internazionale, valorizzando ancora le reti e gli accordi dai Dipartimenti”. Obiettivo: rendere Unipg sempre più attrattiva e integrata nelle reti accademiche globali.
Una particolare attenzione sarà dedicata a tutte le sedi decentrate dell’Ateneo, con un focus strategico specifico sulla sede di Terni. Proprio su Terni si concentra uno dei punti qualificanti del programma di Marianelli, che mira a trasformarla da sede periferica a polo strategico per lo sviluppo dell’intera Università., attraverso la creazione di un nuovo Dipartimento interdisciplinare. A questo si affianca una forte volontà di consolidare le alleanze interregionali con Marche e Abruzzo e di rafforzare le collaborazioni con Accademie, Conservatori ed enti di alta formazione.
Biblioteche al centro. Sul piano dell’infrastruttura universitaria, Marianelli pone un forte accento sul ruolo delle biblioteche, da rilanciare con una visione strategica: nuove assunzioni, spazi adeguati, programmazione a lungo termine. “Le biblioteche devono tornare a essere il cuore pulsante della vita accademica, luoghi di studio, ricerca e comunità”, ha affermato.
Infine, la sostenibilità ambientale è al centro di una proposta che intende riqualificare gli spazi universitari, promuovere una cultura ecologica e valorizzare (anche ampliando) l’offerta formativa legata ai cambiamenti climatici, rendendo Unipg un punto di riferimento anche su questi temi.
“Vorrei lasciare un Ateneo più attrattivo, capace di farsi modello di riferimento, dove il senso di appartenenza si traduca in azione concreta”, ha concluso Marianelli, aggiungendo: “E vorrei che, nei 720 anni che l’Università di Perugia celebrerà proprio nel prossimo sessennio, potessimo guardare con fierezza alla nostra identità pubblica e internazionale, facendo sì che ‘Unipg 1308’, una delle più antiche Università degli Studi, possa essere riconosciuta come una comunità di riferimento per diversi ambiti del sapere. Le nostre parole, sono forti perché autentiche, autorevoli perché tengono insieme, nel dialogo – che è lo spazio della comunità scientifica – tradizione e innovazione. Un’Università aperta, attenta all’ambiente e ai cambiamenti, accogliente e quindi inclusiva, un’Università in cui il senso di appartenenza diventa forza per il futuro”.
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