
Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI
Assisi, 27 aprile 2025 – – Neanche la sospensione della canonizzazione di Carlo Acutis è riuscita a fermare la marea di turisti e pellegrini che in queste ore travolge Assisi. Due le tappe obbligate: la Chiesa della Spoliazione, dove riposa il giovane beato, e la Basilica di San Francesco, custode degli affreschi di Giotto.
Carlo, destinato a diventare il primo “santo dell’informatica”, aveva anticipato i tempi: grazie a un talento digitale straordinario, ha portato online una mostra sui miracoli eucaristici, oggi conosciuta in tutto il mondo.
Assisi è più di una città: è un approdo dell’anima. Non santa come Gerusalemme, ma profondamente mistica, con quella sua letizia che trasforma la dottrina in un abbraccio d’amore. Senza di lei, le beatitudini forse sarebbero scivolate nell’oblio.
Oggi, però, la città vive blindata. La Questura ha imposto misure straordinarie di sicurezza: traffico chiuso, controlli serrati. Noi siamo saliti a bordo della navetta da Santa Maria degli Angeli: dal finestrino, la Basilica di San Francesco ci appare come una fortezza pronta alla battaglia. A Porta Nuova, le proteste montano: la scala mobile si inceppa e c’è chi si sfoga sui social.
Il Calendimaggio infiamma l’orgoglio tra Parte de Sopra e Parte de Sotto. Ma l’aria di festa è disturbata dalle polemiche: “Bloccano i camion delle Parti, impossibile preparare la nostra festa! Serve una protesta seria!” scrivono su Facebook. E c’è chi rincara la dose:
“Assisi è stata svenduta. Chi governa pensa solo a pochi, ignorando chi ama questa città da una vita”.
Sono bordate di artiglieria contro i politici e, in vista delle prossime elezioni comunali, ogni contestazione è buona per discutere anche animatamente. Qualcuno, però, punta anche il dito anche contro i tamburini che, a Porta Nuova, provano fino a notte fonda e l’onda sonora si amplifica nel silenzio della notte.
Intanto i commercianti brindano: è pioggia d’oro sulle casse dei negozi. Molti turisti, pur di risparmiare sulla tassa di soggiorno, scelgono di dormire nelle città vicine.
Dopo Assisi, il flusso si sposta a Spello, Foligno, Montefalco, Spoleto e fino in Valnerina, tra Norcia e Cascia, in un viaggio tra fede e meraviglia.
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