Operazione della Guardia di Finanza di Perugia in collaborazione con la Polizia di Stato. Denunciato un cinese di 55 anni per favoreggiamento della prostituzione

Città di Castello, 6 mag. 2025 – Il personale della Polizia di Stato e quello della Guardia di Finanza di Città di Castello hanno dato esecuzione ad un ordine di perquisizione locale, personale ed informatica emesso dalla Procura di Perugia nei confronti del titolare di un centro massaggi, ubicato a Città di Castello, in esito al quale si è proceduto al sequestro dei locali e alla denuncia di un cittadino cinese, classe 1970, per favoreggiamento della prostituzione.

L’indagine, condotta dal Commissariato di P.S. di Città di Castello e dalla locale Compagnia della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento dell’Ufficio di Procura, ha preso le mosse da una complessa attività info-investigativa che ha portato ad effettuare specifici accertamenti, anche mediante attività di osservazione e appostamenti, sui frequentatori di un immobile privo di riferimenti commerciali, risultato essere un centro massaggi olistici gestito da soggetti di nazionalità cinese e ritenuto luogo di favoreggiamento della prostituzione.

“Le ricostruzioni investigative – si legge nel comunicato della Procura a firma del Procuratore Dott. Raffaele Cantone- hanno disvelato che le donne presenti all’interno della struttura, della stessa nazionalità del titolare, avrebbero utilizzato i locali e diverse utenze telefoniche intestate ad un connazionale, al fine di organizzare gli appuntamenti con gli utenti del centro. Gli incontri, alcuni dei quali di natura sessuale, erano pubblicizzati in rete, su appositi siti·di incontri.

I successivi approfondimenti hanno consentito di accertare che i clienti potevano fissare un appuntamento contattando i numeri presenti su alcuni siti di annunci/incontri online e concordare preventivamente la durata e il prezzo delle prestazioni.

Durante le attività di perquisizione è stato rinvenuto materiale connesso allo svolgimento dell’attività di prostituzione, medicinali privi di tracciabilità, denaro contante per oltre 1.500 euro, telefoni cellulari contenenti le utenze telefoniche pubblicizzate sulle bacheche virtuali, documentazione in cui erano appuntate brevi frasi in lingua italiana, con relativa traduzione, con le quali le dipendenti del centro si relazionavano con i clienti”.

Sul posto è intervenuto anche il personale del Servizio Igiene e Sanità ASL Umbria 1 che ha richiesto la sospensione dell’attività per l’inidoneità dei locali all’esercizio di attività commerciali.

L’attività ha, inoltre, consentito di ricostruire il giro d’affari del centro massaggi e di individuarne numerosi clienti che, convocati dalle Forze di Polizia, hanno confermato di aver fruito in loco, in alcune occasioni, anche di prestazioni di natura sessuale.

Le indagini hanno permesso di appurare che il titolare dell’attività illecita, non presente al momento della perquisizione, fosse titolare di altri esercizi commerciali, tra cui uno sito in provincia di Siena, sottoposto anch’esso a perquisizione. Anche presso quell’attività gli elementi acquisiti hanno restituito uno scenario simile al precedente.

L’attività di indagine, tutt’ora in corso, testimonia la costante e proficua collaborazione tra le Forze di Polizia del territorio, imprescindibile per un efficace controllo delle attività commerciali e per il contrasto degli illeciti in ambito economico, attraverso un’azione coordinata e sinergica.

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