L’evento si terrà alle ore 18 in Piazza Matteotti

Città di Castello, 8 mag. 2025 -All’evento, promosso da: Coordinamento per la pace Umbertide, Montone, Lisciano Niccone (Perugia), Fondazione Perugiassisi per la cultura della pace (Perugia), Coordinamento Enti Locali per la Pace ed i Diritti Umani (Perugia), l’altrapagina aps, Città di Castello (Perugia) hanno aderito inoltre:

Associazione la strada, Medicina (Bologna)

Caritas Diocesana, Città di Castello (Perugia)

Ospedale da Campo, Città di Castello (Perugia)

Scuola diocesana di formazione “Cesare Pagani”, Città di Castello (Perugia)

Associazione Culturale CapoTrave Kilowatt APS, Sansepolcro (Arezzo)

Corale Marietta Alboni, Città di Castello (Perugia)

Associazione Zuki onlus, San Giustino (Perugia)

Associazione cultura della pace, Sansepolcro (Arezzo)

Anghiari Centro Studi, Anghiari (Arezzo)

Centro Studi Mario Pancrazi, Sansepolcro (Arezzo)

Associazione Mea Revolutionae, Anghiari (Arezzo)

Associazione La Boteguita Fair Trade, Città di Castello (Perugia)

Il Crocevia cooperativa sociale onlus impresa sociale, Città di Castello (Perugia)

Fondazione Archeologia Arborea, Città di Castello (Perugia)

Tipografia Grifani Donati, Città di Castello (Perugia)

Associazione Caratteri dal 1799, Città di Castello (Perugia)

Archivio Storico Libreria editrice Paci La Tifernate e Casa editrice Il Solco APS, Città di Castello (Perugia)

Tamat ETS, Perugia

Associazione Il Fondino APS, Città di Castello (Perugia)

ANPI sez. di Città di Castello

ANPI sez. di Pietralunga

ANPI sez. di San Giustino e Citerna

ANPI sez. di Sansepolcro

SPI CGIL Alto Tevere

CGIL CdLT Perugia

Sono stati invitati a partecipare i Comuni di Città di Castello (PG), San Giustino (PG), Umbertide (PG), Montone (PG), Pietralunga (PG), Lisciano Niccone (PG), Monte Santa Maria Tiberina (PG), Citerna (PG), Sansepolcro (AR), Anghiari (AR), Monterchi (AR), tramite comunicazioni inviate ai Sindaci, ai Presidenti dei Consigli Comunali, ai Capigruppo e per conoscenza a tutti i Consiglieri.

L’evento “Se vuoi la Pace prepara la Pace” è inserito all’interno della “mobilitazione straordinaria” per la pace avviata il 21 settembre 2024 ad Assisi che condurrà alla Marcia della pace e della fraternità “Imagine All The People” Perugia-Assisi del 12 ottobre 2025, all’interno del Festival per la Pace che si svolge nei giorni compresi tra l’80esimo anniversario dalla Liberazione dell’Italia (25 aprile 2025), l’80esimo anniversario dalla fine della seconda guerra mondiale (8 maggio 2025) e la Festa dell’Europa (9 maggio 2025). raccogliendo l’invito di Aldo Capitini, ideatore della Marcia della pace Perugia-Assisi, a “fare qualcosa”.

Siamo pressati da un mondo sempre più in guerra, e tutte e tutti dobbiamo contribuire alla costruzione di una coscienza, una cultura e una politica di pace.

Porteranno i loro contributi personalità attive nel campo del dialogo interculturale e interreligioso, in particolare la dr.ssa Maymouna Abdel Qader, portavoce del Centro culturale islamico di Perugia e il Prof. Rav. Joseph Levi, Rabbino Emerito di Firenze.

Sarà data lettura di alcune testimonianze di persone che hanno vissuto il dramma delle guerre tra Russia e Ucraina, in Medio Oriente e in Africa.  Lo scopo della iniziativa è di sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio di una devastante terza guerra mondiale che ormai osservatori ed analisti ritengono possibile; chiedere la fine dei conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese (senza dimenticare le oltre 50 guerre in atto nel pianeta); far tacere le armi; riconoscere lo Stato di Palestina; riattivare tutti i canali diplomatici per raggiungere una pace duratura, con pieno rispetto della Costituzione italiana e delle leggi fondanti l’Unione europea.

Non si può rimanere inermi di fronte all’impazzimento generalizzato che sta spingendo tutte le Nazioni al riarmo, correndo il rischio che le tensioni globali diventino ingovernabili.

Per questo crediamo che sia utile far sentire la nostra voce, ogni voce, per convincere i potenti del mondo a cambiare radicalmente strada ed evitare che si possa dire che siamo rimasti complici.

A conclusione della manifestazione verrà presentato un O.d.g. frutto del confronto fra i partecipanti, il quale verrà inviato alle diverse istituzioni, sollecitandone la formale approvazione per arrivare alle più alte istanze governative italiane ed europee e spronarle a raggiungere accordi di pace.

La Pace è una meta per la quale non basta fare dichiarazioni. Richiede un impegno continuo e quotidiano di capire come, malgrado gli ostacoli e la sfiducia, trovare modalità, occasioni, momenti giusti, per entrare in dialogo con l’altro, creando occasioni per poter capire e vedere l’altro vicino o lontano, di cultura e religione simile o diversa, amico o nemico, nella sua dimensione umana, membro di una stessa famiglia (Dr. Prof. Rav. Joseph Levi)

La Refuser Solidarity Network proviene dalla tradizione della Sinistra antibellica. Lottiamo per porre fine all’occupazione, sostenere la giustizia storica per il popolo palestinese e per la trasformazione della società israeliana da una base militare di massa che sacrifica i suoi figli sull’altare del militarismo in una società costruita su una reale autonomia e sicurezza (Refuser Solidarity Network, fondata da riservisti israeliani obiettori di coscienza imprigionati per essersi rifiutati di partecipare alle politiche di Israele di violenza, espropriazione e guerra permanente)

Oggi non possiamo più accontentarci di testimonianze e di parole dobbiamo fare atti, atti che aiutino e ripristinare il diritto internazionale, atti che dicano chiaro che quello che sta accadendo a Gaza è un genocidio fino a rasentare la pulizia etnica. Quello che accade in Cisgiordania è volere cacciare un intero popolo dalla sua terra (conversazione con giovani palestinesi)

Con la consapevolezza che noi siamo loro. E che a noi – italiani ed europei – verrà chiesto conto della loro morte. Perché a compiere la strage è un nostro alleato, Israele. Per ripudiare l’Europa delle guerre antiche e contemporanee, per proteggere l’Europa di pace nata da un conflitto mondiale, esiste un solo modo: proteggere le regole, il diritto, e la giustizia internazionale. E soprattutto guardarci negli occhi, e guardarci come la sola cosa che siamo. Umani (L’ULTIMO GIORNO DI GAZA – Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante, Evelina Santangelo)

Quando mi chiedono da dove vengo, di solito rispondo che mia madre è russa e mio padre ucraino. Mio padre non ha mai vissuto con noi; io sono cresciuto in Russia e ho un passaporto russo. Lo dico chiaramente per evitare fraintendimenti: non provo alcun orgoglio nell’essere russo. Al contrario, provo vergogna per quello che sta facendo il mio Paese (Russo che vive attualmente in Italia)

Grati per la vostra collaborazione a questo importante progetto di pace, auspichiamo e rimaniamo fiduciosi per un’ampia divulgazione dello stesso.

Partecipanti:

Maymouna Abdel Qader, laureata in Scienze politiche all’Università degli Studi di Perugia, è Mediatrice Culturale – Portavoce del Centro Islamico Culturale di Perugia e Referente per il Dialogo Interreligioso per la comunità Islamica di Perugia.

È figlia dello storico Imam di Perugia, Dott. Abdel Qader.

Nata e cresciuta a Perugia, di origine Palestinese/Giordana, è, da sempre, impegnata nella costruzione di Ponti tra culture e fedi.

Simone Mariotti: o racconterò brevemente della sua esperienza in Ucrainanell’estate del 2023, focalizzandomi in un episodio in particolare.

Testimonianze:

Dr. Prof. Rav. Joseph Levi

Rabbino Capo di Firenze dal 1996 al 2017.

Fondatore della Scuola di educazione al dialogo interreligioso (FSD – Florence School of Dialogue) di Firenze.

Attualmente è direttore della Scuola SHEMAH – Scuola di cultura e studi ebraici (Italia).

È Rabbino Emerito di Firenze.

Signora Egiziana: racconterà di come è vivere in un paese (in questo caso l’Egitto) circondato da altri paesi in guerra.

Signore Sudanese: ci racconterà del suo rientro a Khartoum e di come è vivere lì oggi.

Attivista e reporter Reuters: ci racconterà della sua esperienza in Ucraina come attivista e reporter Reuters.

Conversazione con giovani palestinesi

 

 

(68)

Share Button