
Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI
Assisi, 9 maggio 2025 – Nel cuore medievale di Assisi, il Calendimaggio trasforma la città in un palcoscenico senza tempo, dove storia e leggenda si intrecciano tra le pietre antiche. La festa, che celebra il ritorno della primavera, vede protagoniste la Nobilissima Parte de Sopra e la Magnifica Parte de Sotto, in una sfida di rievocazioni storiche, musica, teatro e spettacolo.
Da giovedì scorso la città è un teatro a cielo aperto. Centinaia di figuranti in costume — dame e cavalieri, mercanti, artigiani, giullari e popolani — sfilano tra le vie addobbate, riportando in vita il Trecento con una ricchezza di dettagli straordinaria. Ogni parte esprime con orgoglio la propria identità attraverso scene di vita medievale, cori e coreografie che incantano cittadini e visitatori, rendendo il Calendimaggio una delle più affascinanti celebrazioni storiche d’Italia.
Non è solo folclore: è una passione tramandata di generazione in generazione, che mobilita centinaia di volontari per mesi. La Parte de Sopra, che raccoglie i rioni alti della città, difende con orgoglio il suo portamento più austero e nobile. La Parte de Sotto, più popolare e teatrale, punta invece su spettacolarità e coinvolgimento.
“Non è solo una gara, è il nostro modo di sentirci parte della storia”, spiega un figurante mentre sistema con cura il mantello blu. Intorno, i turisti – molti stranieri – si fermano stupiti a scattare foto, ad ascoltare i cori polifonici, ad assaporare nelle taverne piatti ispirati alla cucina del Medioevo.
Ma Assisi in questi giorni vive un doppio livello di emozione. Oltre alla festa, si avvicina – con l’elezione del nuovo Papa -un appuntamento che segnerà profondamente la vita della città: la beatificazione di Carlo Acutis, il giovane morto a 15 anni nel 2006 e già venerato da migliaia di fedeli in tutto il mondo. Il suo corpo riposa nel Santuario della Spogliazione, dove ogni giorno si raccolgono pellegrini, molti dei quali giovani, attratti dalla storia di un ragazzo che ha saputo coniugare fede e tecnologia, Vangelo e Internet.
“La presenza di Carlo ha ridato speranza a tanti”, racconta suor Francesca, che accompagna un gruppo di adolescenti in visita. “Qui la fede si respira nell’aria, ma grazie a lui diventa anche una proposta per il futuro”.
Così Assisi si trova a vivere una primavera particolare: da un lato la forza simbolica e identitaria del Calendimaggio, che risveglia l’anima laica e popolare della città; dall’altro, l’attesa per un evento che richiama la vocazione spirituale e universale del luogo che ha dato i natali a San Francesco.
Nel gioco delle Parti e nella devozione per un giovane del nostro tempo, Assisi conferma ancora una volta la sua doppia natura: custode del passato, finestra aperta sul futuro. E il confine tra festa e fede, tra costume e testimonianza, qui – tra una torcia accesa e un rosario sussurrato – è più sottile che mai.
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