Giovedì 15 maggio ore 18 – Casa Circondariale di Perugia Capanne; lunedì 19 maggio ore 19.30 – Teatro Morlacchi Perugia

Perugia, 14 mag. 2025 – Tutto pronto per Destinati al vento, lo spettacolo con i detenuti attori della Casa Circondariale di Perugia Capanne, nell’ambito della settima edizione del progetto “Per Aspera Ad Astra riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, in scena giovedì 15 maggio alle 18 presso la Casa Circondariale di Capanne e lunedì 19 maggio alle 19.30 al Teatro Morlacchi di Perugia (entrambe le repliche sono sold out).

La messa in scena diretta da Vittoria Corallo – promossa da Acri, l’Associazione nazionale delle fondazioni di origine bancaria, realizzata con il sostegno di Fondazione Perugia e prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria – è il settimo capitolo di una ricerca portata avanti insieme ai detenuti che hanno partecipato alle precedenti sei edizioni di “Per Aspera ad Astra” all’interno della Casa Circondariale di Perugia Capanne.

Quest’anno, il progetto ha previsto un corso di recitazione e rielaborazione drammaturgica e un corso di Illuminotecnica e fonica teatrale all’interno della Casa Circondariale, e ha coinvolto studenti e studentesse dei licei G. Alessi, G. Galilei, B. di Betto, A. Pieralli.

“Per Aspera ad Astra – riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza” è nato nel 2018 ed è in corso oggi in 15 carceri italiane. L’iniziativa, promossa da Acri e sostenuta da 11 Fondazioni di origine bancaria, ha coinvolto oltre 1.000 detenuti dal 2018, che partecipano a percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci.

Le NOTE DI REGIA di Vittoria Corallo

I fili d’erba se li porta il vento, li trascina in direzioni tutte diverse, di continuo, quando è più forte fa saltare la terra su cui affondano le loro radici esili.

Essere Destinati al vento è l’attesa inerme di uno sradicamento, e anche una predisposizione d’ animo: da una parte sta l’impotenza di fronte al mondo che cambia velocemente, trainato dalle stagioni economiche, che hanno il potere di stravolgere la vita di moltissime persone; e da un’altra sta l’incanto che si genera in chi aspetta l’arrivo del vento per far viaggiare l’immaginazione verso avventure vegetali e animali, capaci di allargare, per un momento, lo spazio striminzito della propria realtà. Così è per Marcovaldo che alterna i volumi della sua esistenza, quello del suo corpo che abita tra le fitte maglie della vita di città, ritmata dal lavoro di manovale in una fabbrica e dalle esigenze della sua famiglia, e quello del suo sguardo che gonfia dettagli impercettibili di un idillio di natura d’altrove.

La scrittura scenica si compone a partire da alcuni intrecci tematici e narrativi emersi dalla lettura di Marcovaldo di Italo Calvino e dalla visione del documentario Roger and Me di Michael Moore, uniti in uno sguardo rivolto ai movimenti sociali ed economici contemporanei. La struttura dei racconti che vedono Marcovaldo protagonista si appoggia sul susseguirsi delle stagioni, qui la trama incrocia i cicli stagionali, avvicendando quelli ambientali a quelli economico sociali.

Le trasformazioni lasciano delle orme in una mappa immaginaria del tempo, in cui si possono seguire a ritroso i passi del futuro, nostro contemporaneo, che Italo Calvino aveva già immaginato. Marcovaldo manifesta un’estraneità ineluttabile al mondo reale, come se ci fosse capitato per forza. Non si riconosce nella vita ritagliata sulla misura del lavoro, né tantomeno riconosce la città come il proprio habitat, allora sposta lo sguardo verso i particolari nascosti tra le crepe del cemento, per sentire che qualcosa ancora vive, sotto terra, negli alberi, nel vento.

CREDITI

scritto e diretto da Vittoria Corallo a partire dalla lettura di Marcovaldo di Italo Calvino con i detenuti attori della Casa Circondariale di Perugia Capanne e gli studenti dei licei di Perugia: G. Alessi, G. Galilei, B. di Betto, A. Pieralli

cura del movimento Marta Bichisao

musica e sonorizzazioni Stefano Baroni

collaborazione scene e costumi Chiara Ghigi e Martina Iacovone con l’Accademia di Belle Arti Perugia

luci Emiliano Austeri

suono Mario Amato

illustrazione locandina Rafiki e Martina Iacovone

service Stas Terni

una produzione Teatro Stabile dell’Umbria nell’ambito del progetto Per Aspera Ad Astra promosso da Acri realizzata con il sostegno di Fondazione Perugia

 

 

 

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