Perugia, 20 mag. 2025 – È arrivata nel pomeriggio la sentenza che ha assolto con formula piena — “per non aver commesso il fatto” — il venticinquenne originario di Norcia, di origini egiziane, finito a processo con l’accusa di aver violentato una ragazza di Fabriano nella notte del 19 luglio 2023, all’interno della piscina comunale di Ponte San Giovanni.

A pronunciarsi è stata la giudice Margherita Modeo, al termine del processo celebrato con rito abbreviato condizionato all’ascolto di tre testimoni. In mattinata il pubblico ministero Massimo Casucci aveva chiesto una condanna a cinque anni di reclusione.

Delusa e amareggiata la giovane presunta vittima, oggi ventunenne. La sua reazione è stata affidata all’avvocato di parte civile: “Oggi è morta la giustizia, non ho parole”.

L’imputato era chiamato a rispondere di violenza sessuale continuata e di gruppo. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la ragazza aveva raggiunto l’Umbria da Fabriano con un’amica per partecipare a una festa. Durante la serata, le due avrebbero incontrato un gruppo di ragazzi che si erano offerti di accompagnarle alla stazione. Ma, approfittando del loro stato di alterazione dovuto all’alcol, le avrebbero invece portate alla piscina comunale, dove — stando alla denuncia — si sarebbe consumata la violenza.

I carabinieri, avvisati dall’amica, arrivarono sul posto quando ormai i ragazzi si erano dileguati. Le indagini portarono all’identificazione del giovane grazie al DNA ritrovato su un mozzicone di sigaretta e sugli abiti della ragazza. Elementi che, però, secondo il giudice, non sono bastati a provare la responsabilità penale.

Il venticinquenne ha sempre sostenuto che il rapporto fosse consenziente. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni.

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