GUALDO TADINO, 22 mag. 2025 – Giro di vite contro la prostituzione su strada. Con un’ordinanza firmata dal sindaco Massimiliano Presciutti, dal 20 maggio e fino al 30 aprile 2026 sarà vietato a chiunque avvicinare persone dedite alla prostituzione o che, per atteggiamento, abbigliamento o comportamento, ne manifestino chiaramente l’intenzione. (Nella foto il Comandante della Polizia Locale,  Bertoldi)

Non solo. Anche il semplice far salire a bordo del proprio veicolo chi esercita tale attività sarà considerato prova evidente della violazione del provvedimento.

Le aree interessate dal divieto comprendono alcune delle principali zone urbane e periferiche della città:

  • area del centro commerciale Porta Nova e vie limitrofe;

  • Strada Statale 444 del Subasio e Via Madonna delle Rotte;

  • Via Totila;

  • Via Perugia, zona Stadio comunale e antistadio;

  • stazione ferroviaria e zone limitrofe, inclusi Via della Stazione, area Eurospin di via del Biancospino, Via Vittorio Veneto, Via Tagliamento e tutte le vie minori circostanti.

L’ordinanza vieta inoltre:

  • qualsiasi comportamento che possa essere interpretato come offerta di prestazioni sessuali a pagamento: atteggiamenti ammiccanti, abbigliamento indecoroso, saluti allusivi o esposizione di nudità;

  • il contatto e l’accordo con soggetti che assumono tali comportamenti.

Chi trasgredisce rischia una multa salata, da 150 a 500 euro. È possibile regolarizzare l’infrazione con il pagamento in misura ridotta di 166 euro entro 60 giorni dalla contestazione. Per i recidivi, la sanzione scatterà sempre al massimo della fascia prevista: 500 euro.

L’ordinanza, classificata come “contingibile e urgente”, resterà in vigore per quasi due anni, al termine dei quali si valuteranno gli effetti sul contrasto alla prostituzione su strada. Il documento è stato trasmesso alla Prefettura di Perugia e notificato alle Forze dell’Ordine, incaricate di garantire il rispetto delle nuove disposizioni.

Chiunque intenda opporsi al provvedimento potrà presentare ricorso entro 30 giorni al Prefetto o entro 60 al TAR dell’Umbria.


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