
Il giovane si radicalizzava online. Le indagini della Digos di Perugia dopo una segnalazione dell’FBI
PERUGIA, 26 mag. 2025 – Un cittadino italiano di 24 anni, residente a Castiglione del Lago, è finito in carcere con l’accusa di addestramento ad attività con finalità di terrorismo, anche internazionale.
A inchiodarlo sono state le indagini della Digos di Perugia, avviate dopo una segnalazione dell’FBI: l’intelligence americana aveva infatti trasmesso all’Italia una lista di indirizzi IP localizzati nel Paese, dai quali erano partiti accessi a siti riconducibili a organizzazioni jihadiste.
Seguendo quelle tracce digitali, gli investigatori sono risaliti al giovane umbro, già finito nel mirino lo scorso settembre, quando nella sua abitazione era stata eseguita una perquisizione. Il materiale sequestrato (numerosi dispositivi elettronici contenenti migliaia di file) aveva subito acceso l’allarme: hard disk e dispositivi di archiviazione contenenti migliaia di file tra manuali per la costruzione di armi, ordigni artigianali e polvere pirica. Non solo: i documenti trovati avrebbero evidenziato un processo di radicalizzazione sempre più marcato.
Le successive indagini hanno aggravato il quadro, accertando che il 24enne aveva tentato di realizzare un rudimentale ordigno esplosivo e di potenziare un petardo per aumentarne la capacità lesiva.
Un profilo ritenuto ad alta pericolosità dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura di Perugia, che ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare in carcere, ritenuta necessaria per la gravità dei fatti e i gravi indizi di colpevolezza.
Il giovane è stato rintracciato dagli uomini della Digos e condotto nel carcere di Capanne su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Perugia.
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