
Perugia, 31 mag. 2025 – Un ragazzino di appena 14 anni è stato trovato in possesso di una pistola scacciacani nascosta nello zaino durante una perquisizione scolastica avvenuta giovedì mattina in una scuola media di Perugia.
Il controllo è scattato dopo la denuncia del furto di un telefono cellulare appartenente a un collaboratore scolastico. L’intervento dei carabinieri e la segnalazione immediata alla Procura dei minorenni hanno confermato la gravità della situazione.
Secondo una prima ricostruzione, a seguito della segnalazione del furto, i docenti hanno richiesto agli studenti di aprire le cartelle in aula. All’interno dello zaino di un alunno dodicenne è stata notata la canna di una pistola. L’arma si trovava in fondo alla borsa, nascosta tra libri e materiale scolastico. Si è poi scoperto che si trattava di una scacciacani: una pistola a salve, priva di potenziale offensivo ma dal realismo inquietante, capace di emettere rumori simili a quelli di un’arma vera.
Il ritrovamento ha creato allarme tra il personale scolastico, che ha subito allertato le forze dell’ordine. Il ragazzo è stato momentaneamente allontanato dall’istituto e riaffidato ai genitori. La Procura dei minorenni, con il magistrato Flaminio Monteleone, ha aperto un fascicolo per chiarire l’accaduto e valutare eventuali provvedimenti.
L’arma, di colore nero, priva del tappo rosso identificativo, con caricatore, senza cartucce, è stata immediatamente sequestrata dai Carabinieri.
Il giovane è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i Minorenni, per l’ipotesi delittuosa di porto abusivo di armi.
Al termine degli accertamenti preliminari, il 14enne è stato affidato dai Carabinieri ai genitori.
L’episodio, che ha destato forte preoccupazione tra il personale scolastico e le famiglie degli alunni, è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia per stabilire eventuali ulteriori responsabilità e chiarire la dinamica dei fatti.
Il telefono rubato è stato poi ritrovato e restituito al legittimo proprietario. Restano da chiarire la provenienza dell’arma e le motivazioni del ragazzo.
Un segnale preoccupante dal mondo adolescenziale
Questo episodio non può essere liquidato come un semplice gesto goliardico. È il segnale tangibile di un malessere profondo che attraversa le nuove generazioni, sempre più esposte a modelli di comportamento distorti, tra social network, isolamento relazionale e scarsa percezione delle conseguenze. Che cosa spinge un ragazzino delle medie a portare a scuola un oggetto che imita un’arma da fuoco? Un bisogno di attenzione? Un gesto dettato da emulazione? Una sfida al mondo adulto?
Le scuole, sempre più spesso, si trovano ad affrontare situazioni che fino a pochi anni fa sarebbero sembrate inverosimili. La fragilità psicologica degli adolescenti, accentuata dalla pandemia e da un contesto sociale in cui i riferimenti educativi vacillano, chiede oggi risposte forti, coordinate e non solo repressive.
È tempo di rimettere al centro il dialogo, l’ascolto e il ruolo educativo della comunità tutta: famiglie, scuola, istituzioni. Perché un dodicenne che sente il bisogno di portare una finta pistola tra i quaderni è, prima di tutto, un ragazzo da aiutare.
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