
Perugia, 8 giug. 2025 – Partenza lenta per il referendum dell’8 e 9 giugno: alle 19 di domenica in Umbria ha votato appena il 15,3% degli aventi diritto. I dati, aggiornati alla prima giornata di apertura dei seggi, evidenziano una partecipazione piuttosto timida sia nella provincia di Perugia (15,4%) sia in quella di Terni (15,2%).
Tra i comuni più virtuosi spicca Paciano, che guida la classifica regionale con un’affluenza del 26,9%, mentre in fondo si trova Cascia, dove alle urne si è presentato solo il 6,4% degli elettori. Situazione simile nel Ternano, con Parrano al comando (22,39%) e Ferentillo fanalino di coda (9,3%).
Nelle due principali città umbre, Perugia segna un’affluenza del 17,8%, mentre Terni si ferma al 14,8%.
Ecco i dati parziali (ore 12) nei centri maggiori:
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Foligno: 16,4%
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Città di Castello: 15,2%
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Spoleto: 12,5%
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Assisi: 12,8%
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Gubbio: 14,6%
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Todi: 11,3%
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Narni: 16,3%
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Amelia: 15,9%
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Orvieto: 16,6%
In totale sono 659.165 gli umbri chiamati alle urne per esprimersi sui cinque quesiti referendari: quattro riguardano il lavoro (promossi dalla Cgil) e uno i temi della cittadinanza, sostenuto da una vasta rete di sigle tra cui +Europa, Radicali, Psi, Rifondazione comunista e molte associazioni civiche.
Ciascun elettore riceverà cinque schede, ognuna di un colore diverso, e potrà scegliere liberamente tra «sì» e «no» per ogni quesito.
Resta l’incognita quorum: per rendere validi i referendum, dovrà recarsi alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto. Un obiettivo che, alla luce dei primi dati, appare tutt’altro che scontato.
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