In attesa della festa romana, l’associazione rievocativa ha dedicato un’iniziativa alle scuole ispirata all’archeologia sperimentale. Lezioni di agrimensura con l’uso della “groma” 

Spello, 19 Giu. 2025 – La storia quale strumento di consapevolezza e democrazia. Una concezione fatta propria dall’Associazione Hispellvm che in attesa della rievocazione che dal 17 al 24 agosto 2025 riaccenderà i fasti della Spello romana, ha fatto proprie le istanze della public history in un progetto rivolto alla scuola.

Nei giorni scorsi, a Spello, guidati da Paolo Camerieri del Comitato scientifico Hispellvm, ragazzi e ragazze delle classi 2ª C e 2ª F del Liceo Scientifico annesso al Convitto Nazionale “Principe di Napoli” di Assisi, hanno partecipato a una lezione di archeologia sperimentale sulla “groma”, l’antico strumento romano per la misurazione del terreno ai fini della centuriazione, ricostruito per l’occasione da Giulio Cesare De Santis della Legio XXII Primigenia Pia Fidelis.

Un’affascinante full immersion nella storia in cui, prima della dimostrazione “sul campo”, gli studenti hanno assistito nella preziosa Villa dei Mosaici di Spello –-uno dei siti archeologici più importanti d’Umbria – a una lezione di agrimensura curata dal Comitato scientifico e tenuta dall’archeologo Paolo Camerieri e dalla presidente archeologa Guliana Galli.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Legio XXII Primigenia Pia Fidelis con Sergio Epifani, Giulio Cesare De Santis e Gianni La Marca, è stata anche l’occasione per mostrare la classica tenuta dei legionari da campo d’età imperiale e ascoltare la spiegazione dei rievocatori della Legio. “Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa, la prima di una lunga serie – dichiara Sandro Vitali presidente di Hispellvm -. Crediamo che quanto realizzato oggi sia il modo più corretto e adeguato per far comprendere alle nuove generazioni il senso e il valore di una rievocazione storica”.

Ringraziamenti alla scuola sono giunti dalla presidente Galli. “Grazie alle docenti Giulia Vitali, Lucia Palalracci e Gianpaolo Urbani che credono nelle potenzialità dell’archeologia sperimentale per avvicinare i più giovani alla storia antica. E grazie a ragazzi e ragazze per l’attenzione e l’entusiasmo con cui ci hanno seguiti”.

 

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