Assessore De Luca:  “Scelta necessaria per tutelare il territorio e accelerare la transizione”

Perugia, 10 luglio 2025 – La giunta regionale dell’Umbria ha approvato il disegno di legge intitolato “Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro”.

Lo conferma l’assessore all’Ambiente, Thomas De Luca, sottolineando che la decisione è stata presa nonostante la recente sentenza del Tar del Lazio che ha annullato parte del decreto del ministero dell’Ambiente sui criteri per individuare le cosiddette “aree idonee” alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili.

L’obiettivo ora è ottenere il via libera definitivo dal Consiglio regionale entro l’estate.

Secondo una nota ufficiale della Regione, il disegno di legge ha lo scopo di bilanciare l’urgenza della transizione energetica e dell’autonomia nazionale con la necessità di tutelare il paesaggio e il patrimonio culturale dell’Umbria. Il provvedimento risponde inoltre agli obblighi previsti dal decreto legislativo 199 del 2021, che impone l’individuazione di aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.

«Il ddl – afferma De Luca – definisce un quadro di chiarezza: realizzare impianti nelle aree idonee sarà semplice, rapido e privo di rischi. Al contrario, proporre progetti in aree non idonee comporterà un rischio altissimo di bocciatura, prossimo alla certezza di perdere l’investimento».

Il disegno di legge, articolato in 12 articoli, individua le aree considerate idonee per l’installazione di impianti eolici, fotovoltaici e da altre fonti rinnovabili, prevedendo per queste zone una procedura autorizzativa semplificata, con tempi ridotti di un terzo rispetto alla norma ordinaria.

Nel frattempo, tra la fase di preadozione e l’approvazione finale del provvedimento, è intervenuta la sentenza del Tar del Lazio, che ha annullato i commi 2 e 3 dell’articolo 7 del decreto ministeriale, giudicandoli in contrasto con il principio di uniformità nazionale. I commi impugnati concedevano infatti alle Regioni un’ampia discrezionalità nel fissare criteri propri – anche molto restrittivi – per definire le aree non idonee. Il Tar ha imposto al ministero una riscrittura del decreto entro 60 giorni, con criteri omogenei e vincolanti su scala nazionale.

«Il termine dei 60 giorni è scaduto e dal governo non è arrivato alcun segnale», ha dichiarato De Luca giovedì mattina. «In questo vuoto normativo, il nostro territorio è invaso da progetti eolici e fotovoltaici di grandi dimensioni in aree inadeguate, totalmente sproporzionate rispetto alle caratteristiche umbre. Nel frattempo, le Comunità energetiche rinnovabili e le imprese locali sono bloccate da una moratoria di fatto, che sta paralizzando il nostro sistema economico».

Di qui la scelta della giunta guidata da Stefania Proietti di andare avanti comunque con l’approvazione del disegno di legge, per «evitare ulteriori ritardi e incertezze».

(190)

Share Button