Foligno, 9 sett. 2025 – Anche quando l’estate si spegne, a Foligno il calore resta. Non è quello del sole, ma quello della passione. Anche a settembre, la città si scuote, si trasforma: arriva la Giostra della Quintana, e tutto prende un altro ritmo, un altro sapore.

L’aria stessa cambia. Le strade si animano di voci, tamburi, colori. La gente sembra diversa: si scrolla di dosso la fatica quotidiana, rallenta il passo, sorride di più.  È come se la memoria collettiva risvegliasse una vecchia anima, quella dei fasti secenteschi, e Foligno tornasse ad essere ciò che in fondo non ha mai smesso di essere: una citt‡ viva di tradizioni e orgoglio.

Quando scende in campo la Giostra, il folignate non è più solo cittadino: diventa quintanaro. E dentro quel nome c’è tutto.

C’è appartenenza, amore, competizione. Ci sono le storie che si tramandano nei rioni, i brindisi e le rivalità, i ricordi che non sbiadiscono. Chi c’era, ricorda. Come Otello Mariotti, indimenticato Priore che per amore del suo Rione non esitò a donare il proprio cavallo. E quel gesto, quell’atto di fede e di coraggio, consegnò Paolo Giusti – “strappato” al Contrastanga – alla vittoria. Una di quelle storie che non si trovano nei libri, ma nei cuori.

Da anni, il Rione celebra anche con un piccolo oggetto dal grande valore simbolico: una cartolina da collezione. Quella di giugno scorso, intitolata Duello tra lupi, era firmata da Martina Zanola, studentessa bresciana. Il suo disegno digitale, vibrante come un arazzo antico ma acceso dai colori rionali, raccontava lo scontro come una leggenda. E adesso? Settembre è alle porte. La città aspetta, trepida, scalpita come un cavallo sotto il sole. E noi, come sempre, siamo pronti a lasciarci sorprendere. Di nuovo.

(Tratto dalla rivista ECO in distribuzione gratuita c/o lo IAT a porta Romana, Biblioteca comunale in piazza del Grano e Foto Mazzocco in via Mazzini)

 

(39)

Share Button