Dal 16 al 18 ottobre un Festival per immaginare insieme un futuro più equo, inclusivo e in pace

Perugia, 10 ott. 2025 – Presentata  nel salone d’Onore di Palazzo Donini la prima edizione del Festival Internazionale per la Parità di Genere, un unicum in Italia, che porterà nel cuore di Perugia, dal 16 al 18 ottobre 2025, un fitto calendario di eventi.

Tre giorni, oltre 30 appuntamenti, 3 spettacoli, una mostra, più di 100 speaker nazionali e internazionali e una programmazione che intreccia talk, workshop, presentazioni di libri, proiezioni e spettacoli teatrali. Mentre un’“Anteprima in Biblioteca” ha già preso avvio il 30 settembre.

Coordinata da Giuseppina Bonerba – docente di Semiotica all’Università degli Studi di Perugia –, ideatrice del Festival insieme a Rita Zampolini e Pia Fanciulli, l’iniziativa si svolge con il patrocinio e il sostegno della Regione Umbria, del Comune di Perugia, della Camera di Commercio dell’Umbria, della Fondazione Perugia, dell’Organization for Security and Co-operation in Europe e di numerosi altri enti, associazioni, fondazioni, università.

OBIETTIVI, TEMI, LUOGHI

La parità di genere è una tematica che riguarda donne e uomini – ha esordito in conferenza stampa Giuseppina Bonerba -. Per questo abbiamo coinvolto molte associazioni del territorio, nazionali e internazionali, pure maschili, per avviare insieme un confronto costruttivo sui temi e sulle problematiche di genere. Dalla vita quotidiana all’Intelligenza Artificiale, dal lavoro alla violenza, il dialogo affronterà le questioni a trecentosessanta gradi. Per questo abbiamo ritenuto importante avere con noi anche il pubblico delle scuole con format ad hoc in calendario venerdì 17 mattina al Teatro del Pavone”.

Per il Festival un unico grande obiettivo: unire conoscenza, formazione, divulgazione e cultura per affrontare il tema della parità in modo positivo e costruttivo, condividendo buone pratiche, idee innovative e iniziative che producano cambiamento. Un’idea che porterà in Umbria, tra i tanti, anche noti protagonisti del dibattito pubblico internazionale quali la giornalista Rula Jebreal (18 ottobre), Gino Cecchettin (16 ottobre in collegamento) e, su altro fronte, la giovane autrice/attrice Yoko Yamada (18 ottobre ore 21), voce tra le più originali della nuova stand-up comedy italiana.

Le connessioni tra parità di genere e pace sono profonde e riconosciute, sia a livello teorico che pratico, da numerose istituzioni internazionali, tra cui l’Unione Europea e l’ONU. Per questo il Festival esplorerà le connessioni della pace con l’equità di genere, lo sviluppo sostenibile, l’etica della cura. Tutt’intorno scorreranno le tre grandi direttrici del programma. Il Lavoro (economia, formazione, Intelligenza Artificiale, nuove tecnologie), il Contrasto alle discriminazioni (violenza, stereotipi culturali, maschilità tossica, nuove maschilità, etica della cura), fino a parlare di Cultura (linguaggio, media, letteratura, scienza, arti visive e teatro).

Un programma per il quale hanno avuto parole di apprezzamento i principali enti sostenitori intervenuti in conferenza stampa, a cominciare da Sarah Bistocchi presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria. “Il tema della parità di genere non deve più essere considerato una criticità, ma una risorsa. Non può essere una fatica o un rischio, piuttosto va percepito e attuato come un’occasione e un’opportunità di crescita e sviluppo, personale e collettivo. Questo Festival è un’ottima idea da noi subito accolta e oggi si trasforma in un panel di tre giorni ricco di contributi, profili e personaggi che faranno la differenza a livello istituzionale e culturale”.

In calendario “Talk”, “Incontri con le Autrici” in collaborazione con UmbriaLibri, “Corti di Genere” con proiezioni no-stop nei tre giorni al Centro Servizi Camerale Galeazzo Alessi in collaborazione con PerSo Film Festival (ore 15-20). Al Centro Servizi anche il laboratorio, sabato 18, “Il maschile in trasformazione. Esperienze positive e criticità” in collaborazione con l’Ass. Lotus Nascita Umbria. Fino agli spettacoli serali di “A Teatro con il Festival”, in collaborazione con il Festival Strabismi, con OUT laboratorio teatrale dell’Università di Perugia e con FORMA.Azione.

Per questa sorta di maratona della parità alcuni luoghi simbolo del centro storico. Dalle Sale Brugnoli e della Partecipazione di Palazzo Cesaroni, allo storico Teatro del Pavone fresco di riapertura, al Centro Servizi Camerale Galeazzo Alessi, alla Loggia dei Lanari dove in collaborazione con UDI Perugia e ANPI si potrà visitare la mostra “Le Madri Costituenti” (dal 13 al 20 ottobre).

A sostenere l’iniziativa anche il Comune di Perugia, al Salone d’Onore con l’assessora alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali Costanza Spera. “Grazie al Festival per aver pensato a qualcosa che mancava, in Umbria, e a livello nazionale. Ma soprattutto per aver adottato un approccio alla parità di genere a trecentosessanta gradi. Spesso si affronta il gap inquadrandolo in ambiti specifici. Il Festival lo affronta invece in modo onnicomprensivo, in una prospettiva multidimensionale e multidisciplinare, capace di inglobare, in una riflessione urgente e significativa, tutti gli aspetti dell’agire comune”.

Molte infatti anche le sinergie attivate con associazioni, media, festival, istituzioni italiane e europee, dal CNR all’OSCE, dalla Fondazione Cecchettin, vari atenei italiani in primis l’Università degli Studi di Perugia, all’Ordine dei Giornalisti Umbro e Nazionale.

Festival intuizione felice per Tommaso Bori vicepresidente della Regione Umbria. “Sosteniamo l’evento con entusiasmo e grande convinzione. Considero vincente l’approccio intersezionale e multidisciplinare che affronta i temi della parità in ogni ambito, dall’impresa all’università, dalla ricerca alla vita quotidiana. Solo così si creano gli anticorpi contro l’odio che rischia di caratterizzare la nostra quotidianità, online e offline, e che purtroppo vediamo riflesso anche negli scenari internazionali. Questo Festival rappresenta un passo importante nella direzione giusta e per questo la Regione ha scelto di sostenerlo con convinzione”.

UN FESTIVAL “PER”

Un Festival nuovo per un approccio pratico, positivo e comparativo, che guarda anche alle esperienze di altri Paesi. “Perché il Festival non si limita alla mera denuncia dei gap di genere – che pure vanno evidenziati – ma si focalizza sulla discussione e divulgazione di buone pratiche e azioni positive, esplorandone l’efficacia – prosegue Giuseppina Bonerba -. Il confronto e la valutazione di pratiche e norme già sperimentate in altri contesti appare il percorso più efficace per compiere passi in avanti nella concreta realizzazione dell’equilibrio di genere”.

L’ottica propositiva per la parità di genere e la condivisione di buone partiche animeranno gli incontri con intellettuali, scrittrici, scienziati/e economisti/e, imprenditori/trici, giudici, giuristi/e, giornalisti/e, informatici/che – tra cui la neonata Transizioni Hub -, rappresentanti delle istituzioni. Così come fondamentale l’adesione di prestigiose imprese umbre per un confronto diretto su parità in azienda e il dialogo con AIDP Umbria, l’associazione dei dirigenti del personale. Tra i protagonisti Cucinelli Spa, UmbraGroup, Art Spa, fino ai due panel curati dal Cif (Comitato Imprenditoria Femminile) della Camera di Commercio dell’Umbria e alla Fondazione Dario Fo e Franca Rame. Con uno sguardo che dall’Italia travalica i confini nazionali.

Condivisone di intenti quindi anche con la Camera di Commercio dell’Umbria rappresentata dal segretario generale Federico Sisti. “La capacità di saper fare rete è spesso essenziale per la riuscita di un progetto e questo Festival lo dimostra. La parità è un tema centrale nelle azioni della Camera di Commercio, sosteniamo infatti le imprese con corsi ed eventi di networking. Presto in sinergia con la Regione a disposizione una formazione mirata per acquisire la certificazione di parità, un’azienda certificata è più moderna e affidabile”.

Adoperarsi per la parità di genere, per l’equità e l’inclusione significa per le organizzatrici anche lavorare per la pace tra popoli e individui. In quest’ottica grande protagonista degli eventi di chiusura del Festival sabato 18 con l’intervista a Rula Jebreal della giornalista Luisa Rizzitelli su “Genere e genocidio in Gaza”, seguita dal panel con il sociologo Stefano Ciccone, fondatore dell’Associazione Maschile Plurale su “For peace. La violenza maschile e la seduzione della guerra”.

Fondamentale in tutto questo il ruolo dei media evidenziato da Giovanni Parapini direttore di Rai Umbria. “Il Festival ha un programma, oserei dire, coraggioso. Come servizio pubblico abbiamo accolto l’iniziativa perché riteniamo un nostro dovere contribuire alla crescita di una società inclusiva. Anche perché nel 2020 abbiamo firmato un accordo con la Commissione Europea per promuovere in Italia “No Women No Panel”, progetto giunto in Umbria nel 2023 che ha patrocinato il Festival. Prevede il rispetto dell’equilibrio di genere in eventi di vario tipo. Ma oltre a questo, spero che la stampa dia il giusto rilievo a questa tre giorni per coinvolgere tutti, in particolare le nuove generazioni, in una società in cui la parità stenta e i femminicidi son una tristissima realtà”.

Tutti gli eventi, anche gli spettacoli serali al Teatro del Pavone, sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Per il programma www.genderequalityfestival.org

 

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