Firenze 11 ott. 2025 – Si chiude così, con un colpo di scena che mette fine a anni di accuse e sospetti, il processo che aveva travolto l’ex procuratore aggiunto di Perugia Antonella Duchini e altri cinque imputati. Davanti al tribunale di Firenze, poco prima delle 13 di ieri, la sentenza è arrivata dopo oltre due ore di camera di consiglio: nessuna condanna, tutti prosciolti.

Un verdetto che cancella un procedimento complesso, nato dall’intreccio di tre inchieste e da ipotesi pesantissime: corruzione, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e peculato.
Le formule assolutorie, diverse ma inequivocabili, parlano chiaro: «perché il fatto non sussiste», «perché estinti per intervenuta prescrizione», «perché non è previsto dalla legge come reato».

Accanto alla Duchini, sono stati assolti i carabinieri Costanzo Leone e Orazio Gisabella, l’imprenditore Carlo Colaiacovo, l’avvocato Pietro Gigliotti e l’imprenditore Valentino Rizzuto. I giudici hanno anche disposto la trasmissione della sentenza al ministero della Giustizia e al Comando generale dell’Arma.

Per l’ex magistrata, principale imputata, restavano in piedi un presunto episodio di corruzione in atti giudiziari e due ipotesi di rivelazione di segreto d’ufficio. Il pubblico ministero aveva chiesto condanne pesanti: 12 anni e mezzo per Duchini, 13 per Gisabella. Ma la linea difensiva ha retto: il tribunale ha ribaltato ogni accusa.

Tra i prosciolti anche Carlo Colaiacovo, imprenditore del settore del cemento, accusato di essere stato favorito da fughe di notizie in una contesa familiare. Assoluzione piena pure per Leone, Gigliotti e Rizzuto, usciti dal processo senza macchia.

Una pagina giudiziaria che si chiude, dunque, tra la soddisfazione degli imputati e il silenzio di chi per anni ha atteso un verdetto.

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