Gualdo Tadino, 20 ott. 2023 – Per celebrare la terza edizione del “World Restart A Heart Day” (WRHA), giornata mondiale di sensibilizzazione sull’arresto cardiaco, la Croce Rossa Italiana ha fissato l’obiettivo di effettuare un milione di compressioni nei luoghi più belli d’Italia.

La Giornata è stata indetta per rafforzare la consapevolezza dell’importanza delle manovre salvavita e su come ogni persona può effettivamente fare la differenza attraverso la conoscenza delle tecniche da usare con le proprie mani, che diventano così strumenti capaci di salvare una vita.

La Croce Rossa Italiana Comitato di Gualdo Tadino e Gruppo di Nocera Umbra nei giorni di sabato 21 e domenica 22 ottobre ha aderito all’iniziativa nazionale al fine di sensibilizzare la popolazione sulle buone pratiche per la tutela della salute, coinvolgendo più persone possibili. I volontari della Cri saranno impegnati nelle due città di riferimento con questi appuntamenti:

Sabato 21 ottobre
Gualdo Tadino: dalle 15 alle 17 in Piazza Martiri della Libertà e alla Rocca Flea.

Domenica 22 ottobre
Nocera Umbra: dalle 10,30 alle 12 in Piazza Umberto I e dalle 15 alle 16 a Bagnara centro

L’importanza della rianimazione cardio-polmonare
Durante i primi minuti di arresto cardiaco nell’adulto, infatti, una certa quota di ossigeno è ancora presente nel sangue e nei polmoni, per cui le compressioni toraciche iniziate immediatamente potrebbero salvare centinaia di migliaia di vite ogni anno.

La possibilità che una vittima di arresto cardiaco possa sopravvivere dipende quindi dal tempo perché, in assenza di manovre rianimatorie, i danni ai suoi organi e in particolare al cervello, diventano irreversibili in pochissimi minuti. La rianimazione cardiopolmonare (RCP) effettuata negli istanti successivi all’arresto, aumenta la percentuale di sopravvivenza del paziente da due a quattro volte.

Le statistiche A causa di questo evento, in Europa e negli Stati Uniti, circa 700.000 persone muoiono ogni anno, 50.000 di essi in Italia. Il 70-80% di tali eventi avviene nelle abitazioni private, 1/3 degli eventi accade, invece, sul posto di lavoro o in strada. Dopo un arresto cardiaco extraospedaliero, la percentuale totale di sopravvivenza è del 2-10%. Questa percentuale sale al 20%, 30%, 50%, 70-80% a seconda del grado di diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni a livello territoriale.

Nonostante la possibile efficacia e l’alto grado di sicurezza sia della RCP, sia della defibrillazione con DAE, sono poche le vittime di arresto cardiaco che vengono soccorse dai testimoni. Dai dati EuReCa One pubblicati nel 2014 in Europa, si stima che in Italia questo avvenga in meno del 30% dei casi rispetto ad una media europea del 47.4%. Se si considera che nel nostro Paese avvengono più di 65.000 arresti cardiaci all’anno, è possibile calcolare un numero altissimo di morti legate a questo evento, pari a circa 46.000 ogni anno.

 

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