Manifestazione dello Spi Cgil contro il taglio della rivalutazione delle pensioni e le politiche del governo Meloni. Farinelli: “Basta fare cassa sui pensionati”
Perugia, 14 dic. 2023 – “Il governo Meloni fa cassa sui pensionati, ma noi non intendiamo restare in silenzio. Per questo domani, venerdì 15 dicembre, anche dall’Umbria saremo in centinaia a Roma per manifestare contro le politiche di un governo che ci ha rotto le tasche”.
Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil dell’Umbria, Andrea Farinelli, alla vigilia della manifestazione nazionale, in piazza Santi Apostoli a Roma, convocata dallo sindacato pensionati della Cgil, per denunciare le politiche messe in campo dal governo Meloni nei confronti delle persone anziane ed in particolare il taglio delle rivalutazioni.
Parliamo di effetti pesantissimi sulle pensioni nel biennio 2023-2024, che raggiungono 962 euro di perdita per una pensione lorda di 2.300 euro (netta 1.786), fino ad arrivare a 4.849 euro lorde per un importo di pensione pari a 3.840 euro (2.735 euro nette). “Questi tagli proiettati sull’attesa di vita media – spiega Farinelli – raggiungono importi elevatissimi, si parte da 6.673 euro netti per un pensionato con una pensione netta di 1.786 euro, fino a raggiungere 36.329 euro nette, per una pensione di 2.735 euro nette”.
“La rivalutazione non è un regalo – continua Farinelli – e nemmeno un privilegio per i pensionati ma è l’unico meccanismo che può salvaguardare almeno in parte il potere d’acquisto delle pensioni. Accanto a questo ci sono tante altre prese in giro per gli italiani: volevano cambiare la Fornero, l’hanno inasprita; promettevano risorse, continuano a taglieggiare chi paga le tasse; le donne sono penalizzate, chi fa un lavoro usurante è penalizzato, chi non è penalizzato, invece, è chi evade.
Nel frattempo non c’è traccia di misure che possano dare risposte alle nuove generazioni: i giovani hanno diritto a un lavoro stabile e ben pagato. insomma – conclude il segretario dello Spi Cgil dell’Umbria – è davvero giunto il momento di farci sentire, di alzare la voce e dire che non siamo più disponibili ad essere considerati il bancomat del governo. E domani sarà solo l’inizio”.

(26)

Share Button