Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI

Norcia, 29 dic. 2023 – C’è un “prima” e un “dopo” quando un sisma cancella, in pochi secondi, vite, storie, luoghi, legami.

Dal giorno di Natale, nella frazione di San Pellegrino di Norcia, il dopo è il presepe vivente  che sta facendo ripulsare, dopo il terremoto del 2016,  il cuore antico della sua gente che resiste imperterriti alla voglia e al coraggio di rinascere quanto prima.

Dopo la prima rappresentazione del 26 dicembre, la prossima è il 6 gennaio prossimo, dalle ore 17 alle ore 19. La natività si svolge tra le macerie della frazione e, quando si fa notte, sembra riecheggiare nei canti dei pastori la devastazione del sisma.

Il presepe è stato fortemente voluto dalla Pro Loco che lo aveva realizzato per la prima volta nel 2010.

“Ogni via o vicolo del borgo – ci spiegano con gli occhi lucidi –  vive la suggestione della natività. Purtroppo tutto si è interrotto sette anni fa. Il nostro paese non esiste più e noi abbiamo impegnato tutti questi anni per accettare e reinventare angoli diversi fuori dalla zona rossa”.

E’ un presepe molto toccante e la rappresentazione vede coinvolti circa 60 figuranti che hanno un’età compresa dai 9 mesi agli oltre 80 anni e si calano nei ruoli più diversi. E’ tutta gente tenace e risoluta, pronta a ricominciare da capo e speranzosa nell’aiuto delle istituzioni. Gente sostenuta da una grande fede, per nulla disposti ad arrendersi al terremoto e ancora speranzosa  nell’aiuto delle istituzioni.

Gente tenace e risoluti, pronta a ricostruire, a rimboccarsi le maniche. “Il nostro presepe – spiegano – vede i figuranti  dislocati in dodici postazioni: censimento, mendicante, osteria, maniscalco, mercato, contadini, lavorazione della lana, massaie, arrotino, falegname, pastori e natività. Questa Betlemme tra le macerie del terremoto è stata realizzata con la collaborazione della Comunanza Agraria di San Pellegrino, Parrocchia di San Pellegrino e patrocinio del Comune di Norcia”.

L’ultimo giorno per vedere il presepe vivente di San Pellegrino sarà il 6 gennaio 2024. Un’occasione per tenere accesi i riflettori sulla terribile condizione di terremotati. Ai piedi della mangiatoia in cui à Gesù bambino, non oro, incenso e mirra, ma  alcuni simboli delle macerie e della distruzione

Noi gli siamo vicini con il cuore. Al Governo, alla Regione, alla Provincia e al Comune i fatti concreti, perchè questo presepe accomuna la gente di San Pellegrini con un destino difficile da affrontare e superare.

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