Perugia, 18 gennaio 2024 – Dopo mesi di indagini condotte dalla Questura di Perugia – con il coordinamento della Procura della Repubblica diretta da Raffaele Cantone -, la svolta: un giovane di 25 anni, nato a Norcia ma di origini straniere, è stato arrestato ieri mattina per  stupro.

Gli vengono contestati i reati di violenza sessuale di gruppo e di lesioni aggravate, commessi in danno di una ragazza 21enne di Fabriano.

La giovane era arrivata in Umbria a luglio con un’amica per partecipare alla sagra di Ponte Pattoli. Quella che doveva essere una serata di festa si è trasformata in un incubo.

La vicenda ha avuto inizio la sera del 19 luglio, quando le due ragazze marchigiane sono arrivate a Ponte San Giovanni in treno. Avevano appena conosciuto un gruppo di giovani che si sono offerti di riaccompagnarle alla stazione, ma prima hanno voluto fare una sosta al parco delle piscine.

Dopo mesi di indagini condotte dalla Questura di Perugia – con il coordinamento della Procura della Repubblica diretta da Raffaele Cantone -, la svolta è arrivata con i risultati del test del DNA effettuato sui membri del “branco” che quella notte avrebbero partecipato alla violenza di gruppo. Il 25enne è accusato di aver approfittato dello stato confusionale della ragazza dovuto all’assunzione di bevande alcoliche ed avrebbe abusato sessualmente di lei insieme ad altri soggetti, al momento non identificati.

Le telecamere del parco hanno ripreso quattro uomini che scendevano da un’auto poco dopo le 2 del mattino. Uno di loro sorreggeva la vittima, mentre l’amica camminava da sola. Le telecamere interne erano state manomesse da ignoti qualche ora prima.

La ragazza ha raccontato nella denuncia di essere stata violentata da due uomini mentre era sdraiata a terra. L’amica ha detto di essere stata infastidita e palpeggiata, ma non ha sporto denuncia.

Entrambe le ragazze hanno fornito nomi, numeri di telefono e profili social per identificare i giovani presenti quella notte. Tuttavia, il 25enne arrestato non era tra questi. A inchiodarlo sono state le indagini successive e un prelievo del DNA organizzato dagli inquirenti sulla base dei loro sospetti.

Il giovane, indagato con il fratello per un altro crimine, è stato invitato negli uffici investigativi dove ha bevuto e fumato una sigaretta, permettendo così l’estrazione del suo profilo genetico. Quest’ultimo è risultato perfettamente corrispondente con quello isolato sulle tracce biologiche presenti sul corpo della ragazza, che il giorno seguente la violenza ha trovato il coraggio di denunciare, assistita dall’avvocato Ruggero Benvenuto di Ancona. (Foto di archivio)

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