Bastia Umbra, 31 gennaio 2024 – Si è dimesso, ma da quello che racconta in una improvvisata conferenza stampa al Bristot di viale Roma, la sua è stata una decisione meditata e pure sofferta.

Stiamo parlando del vive sindaco di Bastia Umbra, Francesco Fratellini (Forza Italia), il quale questa mattina ha fatto recapitare la sua lettera di dimissioni al sindaco Paola Lungarotti.

Quest’ultima è accusata d non aver fatto nulla per tenere unito il centrodestra. Con le dimissioni di Fratellini, la Lungarotti appare più debole nella corsa al secondo mandato, anche per le divergenze con la Giunta.

Lo spiega nella lettera di dimissioni, affermando testualmente: “Prendo atto che non esistono più le condizioni per un fattivo rapporto di collaborazione e condivisione su molte scelte amministrative, che non mi consentono di dare un contributo utile al perseguimento dell’interesse della Città”.

Le divergenze si riferiscono alle scelte, alle priorità e alla condivisione prima politica e poi tecnica.

Al centro anche la nuova pavimentazione della piazza che, per un corretto utilizzo deve essere pedonabile e carrabile.

Tutte le piazze  d0’Italia, infatti, hanno questa doppia funzionalità, non solo per un intervento dei mezzi pesanti dei vigili del fuoco ma anche per una qualsiasi emergenza. Adesso ds parla di una perizia di variante e domani ci saranno le prove di carico,

Fratellini riavvolge in conferenza stampa il nastro delle passate elezioni, facendo riferimento al 2009: in quell’anno è nato il vero centro destra (quello che fece eleggere per due mandati il sindaco Ansideri) e al successo del quale “contribuirono non solo gli amici che oggi sono qui, ma anche tanti altri che non sono stati più coinvolti o ascoltati.

E quando sono stati ascoltati i loro suggerimenti non sono mai stati presi in considerazione, come ad esempio quello di ricompattare il centrodestra da almeno tre anni fa. Suggerimento ascoltato a parole ma impedito nei fatti, anteponendo sempre le antipatie personali alla politica. Invece di ricompattare si è divisa non solo la coalizione ma anche i partiti al loro interno. Oggi serve più competenza e concretezza, meno appartenenza”.

In altre parole, Francesco Fratellini, considera un grave errore aver abbondonato “la strada che portò il centrodestra alla vittoria non solo nel 2009, ma anche nel 2014 e infine nel 2019. Ma noi non vogliamo condizionare le loro scelte. Né loro potranno farlo con le nostre. Il progetto deve partire adesso come Civico, perché mancano pochi mesi alla presentazione delle liste, ma non escludiamo di allargarlo nel prossimo futuro ai partiti che vorranno condividerlo”.

Insomma, da quello che abbiamo capito, il centrodestra spaccato e se non si correrà ai ripari farà come i polli di Renzo, di manzoniana memoria. In “diatriba” si becca il proprio simile, ci si squalifica vicendevolmente, nella speranza di conquistarsi la benevolenza dei lettori. La salvezza invece è nell’unità. A nessuno  converrà fare come i polli di Renzo. Che non hanno fatto una bella fine.

 

 

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