La base operativa dell’organizzazione criminale era una casa nel centro storico di Perugia, utilizzata per lo stoccaggio e la distribuzione di grandi quantità di stupefacenti, poi distribuiti attraverso una rete di pusher che alimentavano il mercato
Perugia, 8 aprile 2024 – Al primo chiarore dell’alba, un vasto e coordinato blitz antidroga ha preso di mira un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti, con azioni estese su diverse province italiane. Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 24 individui, accusati di associazione per il traffico, detenzione e spaccio di considerevoli quantità di droga. I soggetti coinvolti provengono da diverse città, tra cui Caserta, Perugia, Latina, Arezzo, Lucca, Pisa e Varese.
L’operazione è stata innescata dalle approfondite indagini condotte dai carabinieri di Perugia, su mandato del giudice per le indagini preliminari e della Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta di un’associazione criminale che ha radici in Nigeria e che coinvolge anche esponenti della mafia locale, con uno dei vertici legato al clan dei Casalesi.
Il blitz è stato eseguito all’alba di oggi, coinvolgendo un’ampia azione congiunta delle forze dell’ordine di diverse province italiane, sotto la guida delle autorità di Perugia. Le misure cautelari sono state eseguite in base a un provvedimento del Tribunale di Perugia, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, e hanno colpito 24 soggetti accusati di associazione per il traffico di droga.
Le indagini, avviate nei primi mesi del 2023, rappresentano lo sviluppo di precedenti operazioni condotte nel 2022, durante le quali sono stati colpiti 45 soggetti con provvedimenti cautelari e arresti in flagranza, e sono stati sequestrati 24 chili di eroina e 150.000 euro in contanti. Dopo una serie di arresti nel 2023 in Toscana, le forze dell’ordine hanno ricostruito una rete che coinvolgeva cittadini nigeriani e italiani, operanti principalmente a Perugia.
La base operativa dell’organizzazione era una casa nel centro storico di Perugia, utilizzata per lo stoccaggio e la distribuzione di grandi quantità di droga. Da qui, la sostanza veniva poi distribuita attraverso una rete di pusher che alimentavano il mercato dello spaccio non solo in Umbria, ma anche in altre regioni come Toscana, Marche e Campania. Si stima che circa 250 chilogrammi di droga siano transitate attraverso questa organizzazione, con almeno 80 chili sequestrati durante le indagini.
I corrieri impiegavano vari metodi per occultare la droga, tra cui l’uso di fusti di detersivo, confezioni di succhi di frutta sigillate e persino corpi creando involucri ovulatori. L’organizzazione disponeva persino di un chimico incaricato di testare la qualità della droga prima della vendita.
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