Le sfide del domani tra medicina territoriale, Pnrr e  valorizzazione del personale

Perugia, 28 ott. 2023 – Medicina territoriale e non ospedalocentrica, Pnrr, e il fondamentale ruolo dei medici e di tutto il personale. Questi i principali temi affrontati nel corso dell’evento “Gli stati generali della sanità: un confronto aperto sulle sfide del domani”, andato in scena nel pomeriggio di ieri nella Sala dei Notari di Perugia.

Un confronto fra istituzioni, professionisti della sanità, comunità scientifica e cittadini, con lo scopo di fornire spunti per un progetto condiviso sulla sanità di domani. L’evento è stato organizzato dalla responsabile scientifica, Francesca Castellani, segretaria regionale Umbria Sumai (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana) e da Pietro Laffranco, coordinatore centro studi scientifici e giuridici “Sanità Ambiente Diritto”.

Dal tavolo è emersa l’esigenza condivisa di una visione nuova e a tutto campo in tema di salute. Soprattutto la sanità territoriale, con il PNRR e il DM 77, dovrà affrontare una riorganizzazione, con un rafforzamento della rete locale attraverso ospedali e case della comunità. In questo ambito, il privato acquisisce nuove aree di intervento e sempre più si evidenzia la necessità di ricomporre un patto sociale in cui i determinanti di salute (sanità, tutela dell’ambiente, promozione di stili di vita) vanno resi coerenti a un grande progetto interdisciplinare, che coniughi azioni efficaci.

Nella parte introduttiva hanno portato i loro saluti la dottoressa Castellani e Pietro Laffranco, l’assessore del Comune di Perugia Leonardo Varasano e Marco Squarta, presidente dell’assemblea legislativa della Regione Umbria.

“Oggi le sfide che ci attendono e sui cui stiamo già lavorando da tempo – ha aperto i lavori Eleonora Pace, presidente della Terza Commissione Sanità della Regione – sono in primis quella del potenziamento della rete della medicina territoriale sulla quale i fondi del Pnrr ci aiutano in termini di risorse già stanziate.

Troppo spesso l’Umbria viene descritta in maniera strumentale come unica regione dove si registra forte carenza di personale, tema questo che invece coinvolge tutte le regioni d’Italia. Così come l’annoso problema delle liste d’attesa, anch’esso nazionale, e dove l’Umbria ha messo a terra un imponente piano d’abbattimento già dall’inizio dell’estate che sta dando ottimi risultati, anche se c’è ancora da lavorare. Appropriatezza, accessibilità e sostenibilità sono i punti cardine di una sanità efficace ed efficiente che sappia rispondere ai bisogni di salute degli umbri”.

“La programmazione sanitaria – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto – deve tenere conto della territorialità. Su questo stiamo lavorando con gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali, le case della salute. E dobbiamo farlo considerando che oggi la nostra sanità sconta 37 milioni di euro di tagli degli ultimi 10 anni delle precedenti amministrazioni. La nostra programmazione sanitaria deve essere non ospedalocentrica ma deve considerare le esigenze del territorio”.

“L’Umbria – ha dichiarato Domenico Mantoan, direttore generale Agenas – ha un numero eccessivo di piccoli ospedali rispetto al territorio, ma può contare su standard del personale superiori rispetto alla media italiana”. Antonio Magi, segretario generale nazionale del Sumai Assoprof, ha indicato la “priorità di lavorare sul personale, perché molti medici andranno in pensione e quindi a breve la questione sarà più complessa”. Luca Proietti, direttore generale di Arpa Umbria, ha spiegato come “il lavoro di Arpa e del comparto sanità sia strettamente legato”, sottolineando l’importanza degli studi portati avanti dalla sua agenzia “e poi messi a disposizione dei decisori politici”.

“Il lavoro che portiamo avanti in Commissione – ha spiegato Franco Zaffini, presidente della Commissione Sanità Lavoro e Affari Sociali del Senato – mette insieme cinque ministeri e si occupa di tre settori rilevanti come sanità, lavoro e sociale. In Umbria abbiamo trovato le macerie, lasciate dalle precedenti amministrazioni, e poi c’è stato anche il Covid. Stiamo facendo vedere l’idea della sanità che abbiamo per l’Umbria e dobbiamo farlo sempre di più in vista della fine del mandato amministrativo regionale”.

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