Assisi, il 4 nov. 2023 – Il 4 novembre è un giorno che ricorda la fine della prima guerra mondiale, in cui anche Assisi pagò un prezzo altissimo con 400 caduti e tantissimi reduci, e che diventa ogni anno, dalla città della pace monito affinché nel mondo si fermino le guerre che insanguinano l’umanità.

Come ogni anno l’amministrazione comunale ha deciso di organizzare un calendario fitto di appuntamenti per onorare i caduti nel capoluogo e in tutte le frazioni attraverso manifestazioni a cui partecipano, oltre al Sindaco e ai rappresentanti del Comune, le rappresentanze delle forze dell’ordine e di polizia, esercito e forze armate, associazioni combattentistiche e d’arma, i cittadini e i ragazzi e le ragazze delle scuole.

Questa mattina si è svolta la manifestazione in centro storico, in un clima di solennità, raccoglimento ma anche di festa, con la partecipazione, oltre che dei cittadini, di alcuni studenti delle scuole di Assisi, del consiglio comunale dei ragazzi con la sindaca Benedetta Battistelli, insieme alle rappresentanze delle forze dell’ordine e di polizia, esercito, forze armate e vigili del fuoco e tutte le associazioni combattentistiche e d’arma presenti ad Assisi.

Il corteo con il gonfalone della città è partito da Piazza Santa Chiara fino alla piazza del Comune dove è stata celebrata la messa nella Chiesa di Santa Maria Sopra Minerva. Al termine il sindaco Stefania Proietti ha tenuto il discorso di saluto ai presenti, tra cui numerosi turisti e pellegrini, presenti in piazza: “Oggi ricordiamo l’Unità della nostra Patria, che fu costruita come straordinario insieme di differenze da tanti ragazzi – tra cui 400 assisani – che offrirono la vita per l’Italia e per il nostro popolo. Oggi la nostra Patria ha il proprio caposaldo nella Costituzione, che a ragione viene definita la più bella del mondo, di cui è opportuno ricordare, nel difficile tempo che ci è dato di vivere, l’art. 11 che afferma che l’Italia ripudia la guerra.

Dalla nostra città si leva l’anelito alla pace e al dialogo da quando San Francesco di fece operatore di pace andando per portare il dialogo al posto della guerra in Medio Oriente, proprio dove oggi infuria la violenza; il messaggio di pace francescano e di Assisi diventa ancor più significativo nell’ottavo centenario del primo presepe. Ma oggi è anche la giornata per dire grazie all’impegno quotidiano di vita di tutti coloro che, indossando una divisa, sono al servizio del nostro Paese: accanto a noi – e ad Assisi conosciamo bene l’impegno delle forze armate nei tanti eventi e nel quotidiano – e nei teatri di guerra dove le forze armate sono impegnate in missioni di pace, spesso rischiando la vita. A queste ragazze e a questi ragazzi italiani il nostro sostegno e la nostra gratitudine”.

Il corteo si è poi recato per la deposizione della corona al monumento ai caduti di piazzale Trieste. Monumento cittadino che risale al 1923 e che, per l’occasione è stato restaurato dall’amministrazione comunale sotto la supervisione del maestro Sergio Fusetti con un impegno economico di 6000 € a valere nel settore manutenzioni. Operazione di riqualificazione che sarà gradualmente compiuta anche per gli altri monumenti ai caduti presenti nelle frazioni. Per l’occasione associazioni combattentistiche e d’arma hanno donato l’alzabandiera che da oggi campeggia a fianco del monumento. Commovente il ricordo da parte dell’associazione bersaglieri sezione Guido Sorignani del concittadino bersagliere Giuseppe Chiavini, recentemente scomparso, da sempre attivo in momenti come quello odierno oltre che nella vita civica e associativa della città.

Adriano Tofi in qualità di presidente dell’Associazione mutilati e invalidi di guerra  ha infine ricordato il progetto “I monumenti raccontano” voluto dalla stessa associazione e dal Comune di Assisi e ha dato la parola alla giovanissima Giulia Tinivelli, vincitrice con la  scuola Frate Francesco dell’edizione che descrisse la storia del monumento ai caduti di piazzale Trieste.

Dalla ricerca “I monumenti raccontano”:

Il monumento di Assisi in onore dei Caduti nella prima guerra mondiale risale al 1923. Collocato nel Piazzale Trieste, fu costruito dallo scultore Giovanetti Giovanni.

Per la costruzione del monumento furono utilizzati travertini romani trovati nelle fondamenta di casa Assunti in piazza Matteotti. In un’interessante lettera del 1 Febbraio 1922 lo scultore Giovannetti propone al Comune sei disegni che costituiscono altrettante versioni del monumento. Il Comune in un primo tempo scelse lo scultore Prospero Prosperi che rinunciò all’incarico e lo concesse a Giovannetti. Furono subito determinati i tempi di esecuzione dei lavori, il compenso dell’artista, ammontato a 45.000 lire e le modalità di pagamento.

La ditta Orfei si occupava dei lavori in pietra, alla ditta Marcucci Enrico spettano la fondazione e la posa in opera. La costruzione si deve soprattutto a Cangi Attilio; Fortini Arnaldo; Sensi Enrico; Marcucci Enrico, Bruno e Antonio; Renzi Giulio e Carlo; Paoletti; Urbani Peppe; Mariani Domenico; Piorico Carlo; Bandinelli Luigi; Orfei Adelio; Bacchetta e Peparino.

L’idea di collocare il monumento inizialmente in piazza Santa Chiara fu scartata a favore del piazzale di Porta Nuova, anche questa proposta sarà però bocciata e sarà individuato uno spazio che per l’occasione è denominato Piazzale Trieste, oggi soprannominato dagli Assisani il “Pincio”.

Domani la cerimonia si svolgerà ad Armenzano (ore 10.30) e a Porziano (ore 12).

Sempre nel mese di novembre, come da locandina allegata, l’omaggio all’unità nazionale e ai caduti si svolgerà anche nelle altre frazioni di Assisi.

“E’ un dovere di tutte le istituzioni – ha affermato il sindaco Stefania Proietti –  rendere onore a coloro che si sono sacrificati per il nostro Paese, che si sono spesi per la libertà e la democrazia. Oggi più di ieri dobbiamo impegnarci tutti per la pace, per la fraternità”.

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