Assisi, 4 dic. 2023 – Domano terribili incendi, si lanciano tra le fiamme, si fanno largo tra le macerie, salvano vite umane rimaste intrappolate tra le lamiere, sotto i ponti crollati, i treni esplosi e deragliati, gli alluvioni che sommergono e devastano, il fango, la neve. Noi li chiamiamo angeli, eroi, ma loro sono solo professionisti del soccorso tecnico urgente.

Questa sera, nella caserma del distaccamento di Assisi, i Vigili del fuoco hanno festeggiato la loro patrona Santa Barbara.

La funzione religiosa è stata celebrata dal custode del sacro Convento, padre Marco Moroni. Vi hanno assistito il sindaco Stefania Proietti e i suoi colleghi di Bastia Umbra e Cannara, Paola Lungarotti  e Fabrizio Gareggia; il comandante della compagnia Carabinieri, Capitano Vittorio Jervolino, il commissario di pubblica Sicurezza e il comandante della Guardia di Finanza.

All’omelia padre Moroni, dopo aver ricordato l’incontro di Gesù con il centurione,  ha sottolineato come i vigili del fuoco sono persone come gli altri, dal cuore pieno d’amore per i propri figli, per la famiglia e per il prossimo. Emozionante la recita a memoria della preghiera, da parte di Pino Cupertori, ex capo distaccamento di Assisi

E’ vero! Abbracciano questa divisa sapendo il rischio che corrono. E ne corrono davvero tanti: dall’incidente stradale, al soccorso in montagna, nei fiumi, lo scoppio di sostanze tossiche. Ma sono anche uomini di carne e ossa con un’anima piena di “lividi” per i segni che questo lavoro lascia: dalla gioia di una vita salvata, al dolore di non essere arrivati in tempo e averne perso un’altra.

Negli anni la figura del vigile del fuoco ha cambiato significato nella vita di tutti: è divenuta certezza di salvezza e sicurezza. E per quanto possano esserci corpi o associazioni che tentino di imitare il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco per cercare di prenderne il posto, devono sempre ricordare che il corpo nazionale dei vigili del fuoco, primo corpo di soccorso nazionale, è e sarà sempre unico e solo.

Lo ha sottolineato anche  il giornalista Gilberto Scalabrini, autore della collana di libri sulla storia dei Vigili del Fuoco dell’Umbria.

Ha scritto “Angeli con l’elmetto” (450 pagine sul distaccamento di Foligno),”Gli alfieri del coraggio” (450 pagine sulla storia dei pompieri di Terni) e “Una passione che non si spegne” che percorre i cento anni di storia dei pompieri di Perugia.

Gilberto Scalabrini ha fatto omaggio del volume al Sindaco Stefania Proietti, al custode del sacro convento, al funzionario del comando provinciale e responsabile del distaccamento, ing. Fabiola Filippa, e al capo distaccamento Valter Cardia.

Gilberto Scalabrini ha scritto anche un “canto” sui vigili del fuoco che ha consegnato in una elegante pergamena.

Con la sua abile penna, Scalabrini traccia il lavoro di questi valorosi uomini. Parla delle loro mani ruvide, callose per via del loro lavoro manuale, ma mani ricche perchè hanno avuto il dono grande di stringere altre mani bisognose di aiuto

Essere vigile del fuoco è un lavoro di perfezione, di squadra, come una catena che non può spezzarsi altrimenti si ferma la macchina. Lo Stato non dovrebbe dimenticare che ha un’eccellenza da “proteggere, da tutelare” e da “ringraziare” ogni giorno: uomini valorosi che della loro vita ne fanno un dono per gli altri.

 

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