In Umbria situazione critica
Perugia, 20 dicembre 2023  – “Una mobilitazione come quella che si è aperta nell’ultimo mese non si vedeva da molto tempo nella nostra categoria.
Prima lo sciopero generale del 17 novembre, proclamato da Cgil e Uil, a cui la Fp Cgil Medici e dirigenti Ssn ha partecipato in massa, poi quello degli ospedalieri del 5 dicembre e ancora quello del 18 dell’intersindacale.
È il segno di un malessere diffusissimo nella categoria e della determinazione dei medici e di tutti i lavoratori e le lavoratrici del sistema sanitario a non restare in silenzio di fronte allo smantellamento della sanità pubblica e universalistica nel nostro Paese”.
Ad affermarlo in una nota è Mauro Patiti, segretario della Fp Cgil Medici dell’Umbria, che sottolinea come la protesta dei camici bianchi proseguirà e, in mancanza di risposte, si intensificherà nel 2024.
“Nella nostra regione – spiega il dirigente medico e sindacale – la situazione è critica, come la Fp Cgil Umbria denuncia da tempo. Assistiamo ad un grave arretramento dei servizi pubblici e a un peggioramento evidente delle condizioni di lavoro di tutto il personale sanitario.
Questo provoca la disaffezione progressiva dei lavoratori della sanità e dei medici in particolare, che sempre più spesso, come abbiamo visto anche recentemente nella nostra regione, si licenziano dal sistema pubblico e passano al privato, oppure abbandonano l’Umbria per cercare migliori condizioni altrove”.
E proprio la carenza di personale, sempre più grave, rappresenta secondo Patiti la questione nevralgica, che, a cascata, compromette tutto il resto. “Le liste d’attesa, nonostante i proclami della Regione, restano evidentemente una criticità importante per la popolazione umbra – continua il segretario della Fp Cgil Medici – mentre la governance dell’intero sistema sconta una mancanza di programmazione che è ben rappresentata dall’impantanamento del Piano sanitario regionale e del Protocollo d’Intesa con l’Università”.
Tutto questo determina, secondo Patiti, una situazione non più sostenibile. Gli scioperi dei medici e dei dirigenti sanitari dell’ultimo mese sono lì a testimoniarlo: “Ma è importante sottolineare che questi scioperi sono a favore dei nostri pazienti, non contro, come qualcuno vorrebbe far credere – conclude Patiti – Sono scioperi che vogliono difendere il servizio sanitario nazionale e quindi il diritto costituzionale alla salute.
Il punto fondamentale delle nostre richieste è che i finanziamenti si concentrino sui servizi pubblici e sulle assunzioni di personale: basta con la sanità privata convenzionata che sottrae risorse al pubblico”.

(30)

Share Button