Norcia, 5 gennaio 2024 – Dopo il successo della prima rappresentazione, nello scenario delle macerie del terremoto del 2016, la piccola comunità della frazione di San Pellegrino di Norcia riaccende domani pomeriggio, dalle ore 17,  i riflettori sulla rinascita e manda in scena la magia della tradizione del presepe vivente.

Ogni pietra in mezzo ai detriti è una ferita aperta, profonda, che nessuno è riuscito fin’ora a lenire. La gente ha indossato i panni che duemila anni fa portava la gente di Gerusalemme, interpretando le arti, i mestieri e le riproduzioni sacre della vita di Gesù che permetterà ai visitatori di osservare da vicino lo sconquasso della “botta grossa” (come la chiamano a Norcia), del 2016.

“Il terremoto ci ha tolto quasi tutto, tranne la vita e la fede”, dice una donna con gli occhi lucidi.

E’ vero, è la fede che resiste in questo lembo di terra martoriata dal terremoto, culla del monachesimo benedettino e scrigno di spiritualità francescana.

Dalle macerie che mettono tanta tristezza, la speranza di questa gente semplice e umile  non è mai venuta meno: San Pellegrino, come tutte le zone del cratere, vogliono tornare a vivere. La ripartenza non è facile, ma il sottosegretario alla ricostruzione ha promesso che “ora non si perderà più nemmeno un minuto”.

Dal terremoto sono passati 2.555 giorni. Un’eternità per chi attende di ritornare nelle proprie case.

(78)

Share Button