Sonia Fagotti: “Le politiche di prevenzione dovrebbero essere sempre di più una priorità su cui investire e crescere insieme”

Perugia, 25 febbraio 2024 – “L’infortunio di mercoledì scorso a Cesi, che ha coinvolto un operaio caduto da un’impalcatura, si aggiunge alle cifre già preoccupanti degli eventi dannosi occorsi sui luoghi di lavoro”. È quanto dichiara Sonia Fagotti (nella foto), presidente dell’Albo dei Tpall (Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) dell’Ordine Tsrm-Pstrp (Tecnici sanitari radiologia medica e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione) di Perugia e Terni, intervenendo su quanto accaduto in questi ultimi giorni.

“Questo fatto, unito all’incidente che ha visto perdere la vita a 5 lavoratori nel cantiere di Firenze, – prosegue – ci ha ricordato aspramente quanto sia urgente riesaminare il tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e non possiamo permetterci, una volta calmata l’eco mediatica, di considerare l’evento isolato e tornare alla normalità senza riflettere sulle cause dei troppi incidenti ed infortuni che si verificano, soprattutto all’interno dei cantieri edili”.

“La legislazione italiana sul tema della salute e sicurezza degli ambienti di lavoro – sottolinea Fagotti – è una delle più sviluppate in Europa, e per quanto articolata, occorre che i soggetti che rivestono posizioni di garanzia nei confronti dei lavoratori, le conoscano, le rispettino e le facciano rispettare con priorità. Ma la sicurezza sul lavoro non è solo una questione di leggi e normative, di obblighi e di documentazione da produrre anzi, è un impegno che si rinnova ogni giorno e deve coinvolgere tutti coloro che hanno ruoli decisionali e organizzativi, ma soprattutto gli stessi lavoratori.

Oltre alla mera osservanza delle regole, quindi, va adottata una visione consapevole che consideri la dimensione umana e l’organizzazione, il lavoratore in relazione al suo ambiente di lavoro. Questo richiede un approccio integrato che consideri le sfaccettature umane e le tecniche della prevenzione. Si può lavorare bene in un solo modo: in sicurezza. La nostra Costituzione riconosce il diritto alla salute come un fondamentale diritto dell’individuo, inteso anche come diritto alla sanità, ovvero certamente all’assistenza e alla cura e, in primis secondo logica, alla prevenzione.

È, infatti, nell’alveo delle professioni sanitarie che si colloca il Tpall, una figura specializzata nella prevenzione primaria, qualificato con percorso di studio universitario. Una figura che, per sua stessa definizione, si occupa degli ambienti di vita e di lavoro, della sicurezza alimentare e veterinaria, dell’ambiente e della sanità pubblica, seguendo il mandato professionale sia attraverso l’attività ispettiva all’interno delle Asl o delle Arpa, sia in qualità di consulente d’impresa. È nell’ambito delle competenze degli operatori Tpall, in servizio nelle Asl, l’attività di indagine infortuni d’iniziativa o su delega delle Procure, rappresentando per questo un osservatorio importante sulle dinamiche infortunistiche”.

“Come giustamente ha sottolineato anche l’albo nazionale dei Tpall in un suo comunicato – analizza ancora Sonia Fagotti – ‘sentiamo parlare di inasprimento delle sanzioni e di aumento dei controlli senza, invece, una reale analisi di quelli che dovrebbero essere gli interventi di prevenzione e le competenze necessarie al sistema lavoro. (…)

La sicurezza sul lavoro necessita di professionisti con competenze capaci di correlare gli aspetti tecnici, organizzativi e gestionali agli effetti che le scelte hanno sulla salute dei lavoratori. Le politiche che in questo ultimo periodo hanno portato ad assumere presso gli organi deputati alla vigilanza personale senza alcuna conoscenza certificata della sicurezza è fallimentare’. Dobbiamo superare la falsa credenza che l’aumento delle sanzioni porti automaticamente a una maggiore sicurezza e che l’aumento del personale in termini numerici in seno agli organi ispettivi sia necessariamente garanzia di controlli efficaci. L

a sicurezza sul lavoro richiede investimenti e piani mirati nell’ottica di una strategia nazionale che veda anche la centralità dei professionisti specializzati in prevenzione. La Commissione d’Albo nazionale dei Tpall e le 59 Commissioni d’albo territoriali dei rispettivi Ordini Tsrm-Pstrp – ha concluso Sonia Fagotti – più volte hanno richiamato alla tutela dell’integrità psico-fisica dei lavoratori, sollecitando le Istituzioni, con iniziative, proposte e richieste di audizione, affinché le politiche di prevenzione siano sempre di più una priorità su cui investire e crescere insieme”.

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