Dopo 7 anni riunione straordinaria dell’osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose nell’economia  in umbria. Invitati i cittadini a denunciare

Assisi, 3 marzo 2024 – Ieri mattinata si è tenuta, nella Sala della Conciliazione, una seduta straordinaria dell’Osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose e l’illegalità in Umbria.

E’ stata l’occasione per monitorare e condividere strumenti conoscitivi e proposte sul tema del rischio di infiltrazione criminale in ambito economico, imprenditoriale e commerciale.

“L’Osservatorio – ha sottolineato il presidente Walter Cardinali – conferma la propria volontà di vivere i territori, ascoltando la cittadinanza e rintracciando possibili proposte da tradurre in pratiche concrete, per quello che è la nostra competenza”.

La scelta di convocare l’Osservatorio in seduta straordinaria ad Assisi è motivata dal rischio di infiltrazione in ambito economico e dalle segnalazioni specifiche che sono pervenute in sede regionale.

Nel suo saluto il sindaco Stefania Proietti ha salutato i componenti dell’Osservatorio e i presenti dicendo “che la porta del Palazzo Comunale è sempre aperta, vi ringrazio per essere qui perché accendete un faro sulla nostra realtà che può essere considerata paradigmatica”.

“Assisi – ha sostenuto il sindaco – sta vivendo un momento di grande crescita di flussi turistici, si è rafforzato il nostro sistema di accoglienza e le presenze turistiche cresceranno ancora di più nei prossimi anni verso l’ottavo centenario francescano e il Giubileo. Già dallo scorso anno è aumentata l’affluenza dai paesi stranieri e questo contribuisce  a ‘velocizzare’ i flussi economici generati da 1,5 milioni di presenze e qualche milione di escursionisti.

Questo contesto può prestarsi purtroppo  a situazioni “drogate” del mercato dei servizi in particolare nel settore food and beverage, perché le eventuali illegalità hanno a disposizione involontarie  “lavatrici” di denaro. Vediamo sotto i nostri occhi situazioni anomale e dubbie che, come amministrazione, non manchiamo di denunciare alle autorità competenti.

Tuttavia esistono gli anticorpi nella nostra comunità che richiamo tutta ad atti di responsabilità: il denaro, sterco del diavolo lo chiamava San Francesco, e il profitto non sono tutto nell’economia di una città.
Fin qui la premessa. Poi il sindaco ha raccontato la lunga vicenda dell’Hotel Subasio, albergo storico di proprietà della Casa di Riposo “Andrea Rossi” che si affaccia sulla piazza di San Francesco e che in passato ha ospitato personaggi illustri.

“Appena ci siamo insediati nel 2016, abbiamo appreso che il gestore del Subasio era stato raggiunto da un’interdittiva antimafia pur non essendo il bene confiscato. Abbiamo revocato la licenza e da allora è iniziato un iter giudiziario della Casa di Riposo con il comune e la prefettura costituiti ‘ad adiuvandum’ lungo anni e anni, davanti al tribunale civile di Perugia e al Tar di Reggio Calabria.

Il prezioso hotel intanto rimaneva nella disponibilità del gestore a cui l’interdittiva è rimasta sempre confermata, ed, essendo chiuso, iniziava a degradare . Ci sono state anche critiche sulla mia scelta ferma di revocare la licenza, molti hanno detto che l’amministrazione si era sbagliata, che era meglio quando l’albergo era aperto seppure con soggetti non allineati con la legalità.

Ma siamo andati avanti senza fermarci in questo calvario giudiziario. Nell’estate 2019 decidemmo di emettere ordinanze aventi ad oggetto proprio il degrado del bene, e ottenemmo la restituzione delle chiavi da parte del gestore. La causa è andata avanti per anni ma abbiamo vinto in tutti i gradi di giudizio affrontati sinora.

Per questo dico che gli anticorpi e i mezzi per difendersi dalle infiltrazioni mafiose e criminali ci sono e, seppure sia difficilissimo, si può combatterle.”

Il sindaco ha anche ricordato che con Libera fu coorganizzato un ciclo di proiezioni di film per aprire alla cittadinanza le porte del Subasio e fu un’idea apprezzata e simbolica di riappropriazione di un bene da parte della comunità.

E arriviamo alla fine della vicenda: “La Casa di Riposo, assistita dal Comune, – ha spiegato il sindaco – ha partecipato a un bando Pnrr del Ministero del Turismo (soggetto attuatore Cassa Depositi e Prestiti) ed è risultata con il Subasio uno dei 12 alberghi finanziati con 16 milioni di euro per riaprire le porte entro il 2025.

La proprietà dell’albergo resta alla Casa di Riposo che avrà in un’unica soluzione il canone a vantaggio dell’attività e quindi dei 56 ospiti. Il bando pubblico che è stato fatto dopo l’ottenimento del finanziamento (perché l’hotel Subasio è un bene pubblico) è stato fatto con criteri che non hanno lasciato spazio a proposte non congrue, quelle che generalmente vengono fatte da soggetti giuridici dubbi o poco raccomandabili.

Così abbiamo salvato un bene pubblico di inestimabile valore e l’hotel Subasio è destinato a riaprire e a risorgere rimanendo della Casa di riposo e grazie a fondi europei che siamo riusciti a far atterrare ad Assisi e di cui beneficeranno i nostri anziani e la nostra casa di riposo.

Per questo ringrazio il presidente attuale Giorgio Buini e il suo predecessore Alessio Allegrucci che hanno portato avanti e con successo una procedura complessa e coraggiosa”.

“Sono stati 7 anni di sofferenze e tribolazioni – ha aggiunto il sindaco – e se ci chiedete se ne è valsa la pena, dico senza esitazione di sì perché abbiamo difeso e salvato dalla mafia, dalla ndrangheta, un bene della città”.

In conclusione il sindaco rivolgendosi all’Osservatorio ha detto: “Dovete tornare qui perché le anomalie che vediamo debbono essere attenzionate ed indagate.

Organizzeremo una assemblea pubblica e partecipativa sul tema delle infiltrazioni, portando studi ed approfondimenti, e vi inviteremo nuovamente a partecipare. Dobbiamo tutti insieme elaborare gli anticorpi e serve il coraggio di tutti a denunciare, di aver coraggio non ci si pente mai e il Subasio, per noi, la prova evidente”.

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