“Le quote dei genitori coprono appena il il 58%  delle spese. Per assicurare la qualità della mensa il Comune spende un milione di euro l’anno, dei quali solo 580.000 € provenienti dal pagamento delle tariffe”

Assisi, 13 marzo 2024 – La qualità dei servizi scolastici, e del servizio di refezione scolastica in particolare, rappresenta delle vere priorità per l’amministrazione comunale e per questo ci teniamo a rispondere a quei genitori che hanno espresso alcuni dubbi e perplessità su determinati aspetti della mensa con riferimento alla scuola primaria Giovanni XXII dell’Istituto Comprensivo Assisi 2.

A parlare così è l’assessore comunale alle politiche scolastiche Paolo Mirti che ricorda: “La qualità dei pasti consumati dalle nostre bambine e dai nostri bambini è un interesse pubblico da tutelare con la massima attenzione e trasparenza, evitando che legittime esigenze di chiarezza dei cittadini possano essere strumentalizzati o amplificati creando situazioni di ingiustificato allarme sociale”.

La nota dell’assessore Mirti inizia “con le argomentazioni più facilmente confutabili che sono quelle relative a una asserita eccessiva onerosità delle tariffe delle mense e a una loro presunta portata discriminatoria. In realtà le tariffe delle mense scolastiche applicate nel Comune di Assisi sono tra le più basse della regione come si può agevolmente rilevare attraverso una semplice comparazione”.
“Un dato economico – sostiene l’assessore – è del resto particolarmente significativo.

I proventi derivanti dai pagamenti delle quote dei genitori coprono appena il il 58% (in base alle proiezioni con l’adozione delle nuove tariffe) delle spese sostenute dal Comune per garantire il servizio. L’amministrazione comunale di Assisi proprio per assicurare la qualità della mensa spende infatti un milione di euro l’anno, dei quali solo 580.000 euro provenienti dal pagamento delle tariffe. E’ evidente che per cercare di non incrementare questo ingente esborso pubblico per un servizio a domanda individuale abbiamo previsto una piccola quota aggiuntiva per le tariffe degli utenti non residenti nel nostro territorio.

E’ una misura prevista in molti altri Comuni senza che nessuno abbia mai parlato al riguardo di discriminazioni operate ai danni dei cittadini.
A conferma di questa nostra grande attenzione nel cercare di ridurre sempre di più i costi a carico degli utenti c’è stata la reintroduzione a partire dal prossimo anno scolastico degli sconti tariffari a favore delle famiglie per la frequenza dei figli successivi al primo, misura auspicata nella stessa lettera inviata dai genitori”.

“Rispetto invece alle questioni sollevate sulla qualità, adeguatezza e appetibilità del cibo – continua a spiegare l’assessore alle politiche scolastiche – occorre fare una considerazione preliminare. Il menu e la quantità del cibo somministrato ai bambini nelle mense scolastiche, come è noto, non li decidono né il Comune né gli Istituti Scolastici ma sono stabiliti in tabelle scientifiche elaborate da esperti regionali alla luce delle caratteristiche nutrizionali delle pietanze e alla quantità ritenuta funzionale alle esigenze dei bambini (linee di indirizzo per la ristorazione scolastica approvate dalla Giunta Regionale con atto n. 59 del 07-02-2014). Suggerire o evidenziare può essere naturalmente utile ma l’appetibilità dei cibi è un concetto soggettivo mentre la loro efficacia nutrizionale rappresenta un elemento oggettivo da rimettere all’apprezzamento di coloro che hanno la competenza per farlo”.

“Questione diversa – aggiunge l’assessore Mirti – è naturalmente quella del rispetto scrupoloso delle quantità previste nelle tabelle e della temperatura alla quale devono essere somministrate le pietanze. Anche su questo vorremmo tranquillizzare i genitori ricordando che controlli su questi aspetti vengono periodicamente svolti dagli uffici comunali e che finora nessun problema è stato riscontrato. Non dobbiamo fare accertamenti su quanto segnalato dai componenti della commissione mensa della scuola Primaria Giovanni XXIII a seguito del sopralluogo da loro effettuato lo scorso 29 gennaio per il semplice fatto che lo abbiamo fatto immediatamente dopo la segnalazione chiedendo al gestore una dettagliata relazione.

Il gestore ha risposto subito in data 9 febbraio fornendo dati precisi e oggettivi sulle preparazioni effettuate nella mensa il 29 gennaio dai quali risulta che le derrate alimentari rispettavano integralmente i quantitativi da utilizzare secondo le tabelle dietetiche e le temperature prescritte. Tanto per fare un esempio, il menu di quel giorno prevedeva il risotto con gli spinaci e dalla quantità complessivamente cucinata risulta che per i 230 consumatori effettivi la porzione media di riso disponibile era di circa 145 grammi a persona. Del resto la ditta aggiudicataria del servizio di refezione scolastica dispone delle prescritte certificazioni di qualità e non sono mai emerse situazioni di non conformità né per la qualità né per la quantità rispetto a quanto stabilito nelle linee guida della ristorazione scolastica fissate dalla Asl competente in sede di elaborazione del menu per le scuole”.

“Naturalmente -assicura l’assessore Mirti – intensificheremo i controlli e la supervisione alla luce delle segnalazioni pervenute dai genitori, che devono essere sempre rispettate e tenute in considerazione, e renderemo pubblici gli esiti con quella trasparenza e spirito di collaborazione che caratterizzano l’operato degli uffici preposti, nell’interesse condiviso e assolutamente primario del benessere delle bambine e dei bambini”.
“Speriamo che queste precisazioni – conclude l’assessore – possano essere di aiuto anche ai consiglieri comunali di opposizione della Lega.

A meno che l’intervento di Mignani e Pastorelli, che mai abbiamo ascoltato nelle sedi preposte ma leggiamo a mezzo stampa tra l’altro proprio nel momento di avvio della procedura di gara per il nuovo affidamento del servizio mensa, sia dettato non dalla volontà di collaborare al buon funzionamento del servizio ma animato piuttosto dall’intenzione di cavalcare la protesta cercando così di ovviare a una cronica mancanza di idee e argomenti. Certo, appare quanto meno discutibile, da parte dell’opposizione, parlare con polemiche a mezzo stampa mentre è in corso la gara di appalto europea per le mense scolastiche del Comune di Assisi del valore di oltre 8 milioni di euro, procedura questa che è di interesse degli uffici preposti, ed è una questione esclusivamente gestionale e non certo appannaggio della politica”.

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