Il Presule ai fedeli: “I sepolcri della violenza umana continuano a moltiplicarsi in tutte le nazioni, sembra quasi non ci sia alcun freno o limite alla violenza e alla crudeltà”

Terni, 31 marzo 2024 – Celebrata la veglia pasquale nella Cattedrale di Terni con la suggestiva liturgia, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, iniziata sul sagrato della chiesa con la benedizione del fuoco nuovo e con l’accensione del cero pasquale, portato in processione lungo la navata centrale della cattedrale al canto del Lumen Christi.

È seguita la liturgia della parola con le letture dell’Antico Testamento e del Vangelo e quindi la liturgia battesimale con la benedizione dell’acqua del fonte battesimale, il rinnovo delle promesse battesimali e l’aspersione dell’assemblea. Con l’acqua del fonte battesimale sono stati battezzati Dante, Edoardo, Olga e Joachim, che, insieme ad altri 17 adulti, hanno terminato il percorso del catecumenato, guidati da don Pio Scipioni, ed hanno ricevuto il sacramento della Confermazione.

«E’ un momento carico di emozione quello che viviamo – ha detto il vescovo – radunati nel cuore della notte per rivivere e incontrare il Signore risorto, questa realtà fondamentale della nostra fede è per l’umanità intera e quindi per ciascuno di noi il dono essenziale in forza del quale, liberati dal peccato, abbiamo l’opportunità di vivere in Cristo Gesù come figli di Dio. La risurrezione di Gesù è fondamento di una vita nuova, quella battesimale: la nostra vita in Cristo, l’ essere rinati a vita nuova. Gesù ci indica la via della salvezza, lungo la quale dobbiamo progredire e rivisitare ogni giorno per essere da lui dissetati».

Domenica 31 marzo, Pasqua di Risurrezione, il vescovo Soddu ha celebrato la solenne messa nella Concattedrale di Narni, concelebrata dal parroco don Sergio Rossini.

e sappiamo non avviene istantaneamente, automaticamente. Il risorto è lo stesso di prima ma differente, ecco perché non si riconosce. Così è di colui e colei che vive la vita battesimale, pur essendo sé stesso vive di Cristo, vive e comunica una realtà inspiegabilmente nuova, positiva, piena di luce, accogliente e colma di vita; per dirla con s. Paolo: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me”

La fede nel risorto, la fede pasquale, la nostra fede battesimale ci esorta a ribaltare tutto ciò che impedisce ai nostri cuori, ossia il peccato, di essere l’espressione di questa vita nuova.

 

 

 

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