Spoleto, 3 aprile 2024 -Sabato scorso, presso il parcheggio della Rete Ferroviaria Italiana di viale Trento e Trieste, il personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Spoleto ha tratto in arresto in flagranza del reato di atti persecutori e violenza privata un 24enne, sorpreso mentre inseguiva con la propria auto la ex compagna e il suo attuale fidanzato.

È stata la vittima che, spaventata dal comportamento del giovane, ha chiesto aiuto alla Polizia di Stato.

La donna ha riferito che, mentre si trovava a Terni, il 24enne l’aveva notata in macchina con il suo fidanzato e, in preda alla gelosia, dopo averla inseguita con il suo veicolo, le aveva sbarrato la strada inducendola ad arrestare la marcia. Sceso dall’auto, il giovane l’aveva insultata, tentando poi di aprire gli sportelli del veicolo, non riuscendo però nell’intento.

A quel punto la giovane ha chiamato il Numero Unico di Emergenza Europeo e, grazie all’aiuto di un agente della Sala Operativa del Commissariato di Spoleto, è riuscita a raggiungere l’ufficio di Polizia.

È stato proprio in quel frangente che una pattuglia ha sorpreso il 24enne mentre inseguiva il veicolo dell’ex compagna.

Dopo aver messo in sicurezza la vittima, gli agenti hanno quindi raggiunto il giovane che è stato accompagnato in Commissariato per le attività di rito.

In sede di Querela, la donna ha raccontato di aver interrotto la relazione con il 24enne nel mese di luglio ma che quest’ultimo, non rassegnatosi, aveva continuato a scriverle insistentemente e a tentare di riallacciare i rapporti.

Nonostante i numerosi rifiuti della vittima, l’uomo non aveva desistito e aveva continuato a tentare di contattarla e avvicinarla, fino all’ultimo episodio.

Per questi motivi, i poliziotti hanno tratto in arresto il giovane per il reato di atti persecutori e violenza privata e, su disposizione del Pubblico Ministero, lo hanno trattenuto agli arresti domiciliari fino all’udienza di questa mattina, in cui il G.I.P. ha convalidato il provvedimento e disposto l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa, oltre al monitoraggio mediante dispositivo di controllo elettronico.

 

 

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