Lunedi 8 aprile alle ore 21.00 al Teatro Talia

Gualdo Tadino, 4 aprile 2024 – Il Comune di Gualdo Tadino, in collaborazione con Articolo 21, ha organizzato presso il Teatro Talia di Gualdo Tadino alle ore 21 di lunedì 8 Aprile lo spettacolo teatrale, ad ingresso gratuito, “Lo schifo. Omicidio non casuale di Ilaria Alpi”.

Un appuntamento speciale da non perdere, aperto gratuitamente al pubblico, per ricordare un anniversario tragico, a distanza di trent’anni (1994), e continuare a chiedere verità e giustizia per il brutale assassinio della giornalista Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin.

Lo schifo. Omicidio non casuale di Ilaria Alpi, è una produzione Teatro Bresci, un testo di Stefano Massini diretto da Giorgio Sangati, due nomi tra i più attivi e interessanti del panorama teatrale italiano. A dare corpo e voce alla giornalista italiana uccisa in Somalia nel 1994 assieme al suo operatore Milan Hrovati è l’intensa Anna Tringali.

Il caso Alpi ha dell’incredibile: in una Somalia disseminata di rovine e memorie coloniali un silenzio inscalfibile copre le manovre di scaltrissimi uomini d’affari collusi e corrotti. È questo silenzio che Ilaria attacca frontalmente, spalancando squarci di inaudita verità su un’Africa italiana dilaniata da guerre intestine, tra rifiuti tossici, faraoniche quanto inutili opere pubbliche, traffici d’armi, epidemie di colera, integralismi islamici, pirati, sultani e grottesche festicciole tricolori per celebrare la cooperazione internazionale, ufficialmente lì per riportare la pace, la speranza.

A distanza di 30 anni da quell’omicidio, però, la maggioranza degli italiani ignora perfino l’esistenza della ventunesima regione italiana, della Somalia; ignora gli interessi, le speculazioni, i miliardi, gli “zeri” che gli italiani hanno guadagnato sulla pelle della popolazione; ma, soprattutto, ignora come e perché Ilaria Alpi sia stata ammazzata e da morta, umiliata dall’insabbiamento delle indagini.

Il testo di Massini, lontano anni luce dalla retorica celebrativa tenta di ricostruire i suoi ultimi giorni, ma si tratta di una ricostruzione emotiva, lirica, espressionista: immagini, suoni, parole, lettere, segni. Lo spettacolo procede per frammenti, come un rebus, un anagramma da risolvere, un puzzle da ricomporre per scoprire insieme alla protagonista l’origine dello “schifo”. In scena Ilaria è Anna Tringali e Anna è Ilaria in un intenso doppio dialogo con sé stessa e con i suoi ricordi faccia a faccia con la morte. Una storia che tutti dovrebbero vedere, che tutti dovrebbero conoscere oggi più che mai.

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