Perugia, 15 gennaio 2024 – “Sono giorni che assistiamo alla celebrazione dei grandi numeri dell’aeroporto dell’Umbria San Francesco, che ha raggiunto il mezzo milione di passeggeri nel 2023.
È innegabile che questo traguardo storico ha come protagonisti le lavoratrici e i lavoratori che più volte sono stati chiamati a sopperire alle mancanze organizzative e strutturali che lo scalo presenta”.
È quanto si legge in una nota di Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo che lo scorso 3 gennaio ha incontrato la Rsa dell’aeroporto, proprio per discutere la questione occupazionale e affrontare le varie problematiche che riguardano soprattutto la sproporzione fra i numeri raggiunti e le difficoltà di chi in aeroporto ci lavora e lo fa funzionare.
“Se è pur vero che è difficile organizzare un aeroporto i cui flussi sono così diversi fra la stagione invernale e quella estiva – scrivono i sindacati – assunzioni, turnazioni e promozioni non possono essere fatte da Sase in maniera unilaterale, senza coinvolgere le parti sociali”.
Cgil, Uil e Ugl ricordano che l’aeroporto attualmente impiega circa 38 persone per la stagione invernale, ma durante il picco estivo questo numero arriva fino a raddoppiare, con un continuo ricorso a contratti a tempo determinato e agenzie interinali, senza una visione organica e di prospettiva che sarebbe necessaria, secondo i sindacati, per strutturare la pianta organica in maniera equilibrata e sostenibile, sia a tutela dei lavoratori che di quei famosi 500mila passeggeri che utilizzano l’aeroporto”.
“Queste necessità sono state più volte evidenziate alla Sase – continuano le tre sigle – ma le relazioni industriali sono insufficienti. Per questo abbiamo inoltrato l’ennesima richiesta di incontro, per rimarcare le questioni e per proporre eventuali soluzioni. Ma se la Sase non intenderà sedersi al tavolo di concertazione, allora saremo costretti a convocare lavoratrici e lavoratori in assemblea, per prendere insieme le decisioni che riterremo più opportune”.

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