Perugia, 24 aprile 2024 – Le notizie sull’aumento della Tari sono come fuochi d’artificio nella notte: si vedono da lontano e lasciano il segno. L’ultima esplosione di tariffe è stata annunciata durante l’assemblea dell’Auri, l’autorità umbra di rifiuti e idrico, dove i sindaci hanno dato il loro benestare a un altro balzo delle bollette sui rifiuti, il quinto in cinque anni, oscillante tra il 5 e il 9%. E non è una favola, almeno per i cittadini di Perugia.

Oggi, nella danza delle cifre e delle decisioni finanziarie, arriva in scena il Pef (Piano Economico e Finanziario) della Gesenu, portatore di cattive notizie sotto forma di un aumento della Tari tra il 7 e l’8% per le famiglie umbre.

Questa è una mossa che fa saltare dalla sedia anche il più ottimista dei contribuenti, poiché conferma un trend preoccupante: la Tari sale inesorabilmente mentre la raccolta differenziata stenta a decollare, o addirittura rimane ferma, e il tanto atteso porta a porta si fa attendere, specialmente nei quartieri come San Sisto e Ponte San Giovanni, dove sembra essere una promessa perpetua.

Una tabella grafica preparata de La Nazione ci mostra chiaramente quanto i cittadini abbiano dovuto stringere la cinghia negli ultimi cinque anni: gli aumenti della Tari oscillano tra il 10 e il 40%, con esempi sorprendenti come quello di un single che vede la sua bolletta crescere di quasi 60 euro, rappresentando un aumento del 40% rispetto al 2020.

Le famiglie non se la passano meglio, con incrementi che, seppur meno pesanti, costringono comunque a sborsare quasi 30 euro in più rispetto al 2023. E tutto ciò senza nemmeno tenere conto di garage, soffitte o cantine. La mazzata è reale e si fa sentire.

Dietro questi numeri, c’è il Pef della Gesenu che passa da 49 milioni e rotti dell’anno precedente ai 51,7 milioni di quest’anno. Secondo le regole stabilite da Arera, c’è un aumento previsto per entrambi gli anni e una rivalutazione monetaria del 13,7%, basata sui costi del 2022.

Questo aumento è particolarmente salato considerando che il 2022 e il 2023 hanno visto uno dei picchi massimi di inflazione degli ultimi vent’anni. A Perugia, siamo a metà strada, ma il conto da pagare sarà comunque salato anche quest’anno.

E per chi volesse seguire il conto alla rovescia, ecco le scadenze: 31 maggio (prima rata), 31 luglio (seconda rata), 30 settembre (terza rata), 2 dicembre (quarta rata), oppure si può optare per il pagamento unico entro il 16 giugno. Che spettacolo!

 

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