di GILBERTO SCALABRINI
Foligno, 31 marzo 2024 – Pasqua è per eccellenza la festa delle campane, il momento culminante della fede cristiana in cui il suono dei bronzi costituisce il risveglio dalla morte.
Oggi, nella a storica chiesa di Santa Maria Infraportas, la solenne celebrazione pasquale è stata preceduta dalla cerimonia del battesimo di un bambino di 10 anni, Elia Pedros. Il rito è stato emozionante e significativo al tempo stesso, grazie al giovane parroco, Don Cristiano Antonietti.
Originario di Foligno e dotato di un’esperienza maturata nelle terre del Mozambico, Don Cristiano ha recentemente assunto l’incarico di guidare la suggestiva chiesa romanica di piazza San Domenico.
Il suo arrivo ha ravvivato lo spirito della comunità religiosa, conquistando il rispetto e l’affetto dei fedeli grazie alla sua umiltà e al suo stile di vita sobrio.
Le sue omelie, caratterizzate da una profonda ricerca storica e da un contenuto ricco di significato, si distinguono per la capacità di coniugare fede e ragione, trasmettendo un messaggio che tocca il cuore e la mente di chi lo ascolta.
Nella messa di Pasqua, Don Cristiano ha eloquentemente riflettuto sulla resurrezione e sulla simbologia di Gerusalemme, avvicinando le sacre scritture alla realtà quotidiana dei fedeli con grande sensibilità e competenza teologica.
Ma ciò che rende don Cristiano un parroco straordinario va oltre le sue doti oratorie. Prima di indossare i paramenti liturgici per celebrare la messa di Pasqua, con l’abito talare immacolato dal colletto rigido bianco, si è portato lungo la navata centrale della chiesa per salutare e stringere la mano ai suoi parrocchiani.
La sua dedizione alla comunità civile e cristiana si manifesta in ogni gesto, dall’attenzione all’ascolto che riserva a ogni membro della parrocchia.
Consapevole dei profondi cambiamenti che coinvolgono la società contemporanea, don Cristiano abbraccia il dialogo come strumento essenziale per affrontare le sfide del presente e del futuro. La sua apertura mentale e il suo spirito di accoglienza lo rendono un punto di riferimento per tutti coloro che cercano conforto e saggezza.
Ma avverte: “Noi non abbiamo la sfera di cristallo per risolvere tutti i problemi”. Chi ha fretta di conoscere il proprio futuro si rivolge altrove.
In un’epoca in cui la superficialità sembra prevalere, Don Cristiano si distingue per la sua autenticità e la sua dedizione al servizio della chiesa e degli altri. È un faro di speranza e una fonte di ispirazione per la sua comunità, e per chiunque abbia il privilegio di incontrarlo e condividere con lui un momento di riflessione e di preghiera.
(548)